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“Il Pug lo volete o no? La maggioranza sia chiara, noi ne parliamo da mesi”

Giovanni Quarato (M5s) ribadisce priorità e programma elettorale

Fra la bocciatura della delibera di Galasso sull’housing, a opera della sua maggioranza, e il voto sul bilancio consuntivo previsto entro la fine di aprile c’è necessità di un confronto nella coalizione di governo. La questione urbanistica sull’accordo del 2008 è ancora irrisolta se il M5s – oltre ad aver tenuto ieri una conferenza stampa per ribadire la priorità del Pug- ha anche inviato una richiesta di parere su quanto “bocciato” in aula.  Chiedono lumi al segretario generale Migliozzi e al dirigente Mendolicchio: serve un idoneo atto di consiglio per confermare la sussistenza di interesse pubblico, attuale e concreto, sull’housing? Era ciò che chiedeva la Regione. Nel frattempo le scadenze del bilancio chiedono che la maggioranza raccolga un po’ di cocci e rientrino anche alcuni malumori. Primo fra tutti, il cruccio dei posti in giunta, tali da soddisfare alcuni gruppi di consiglieri. Fra socialisti, indipendenti e Idm sono in quattro a dissentire o a criticare più esplicitamente, come ha fatto Cataneo.

A chiedere una posizione netta sul Piano urbanistico generale, la più nota bandiera di campagne elettorali agitate e disattese sul punto in vari decenni, è il M5s.

“Il Pug è prioritario, dobbiamo dare un volto nuovo alla città, è parte del programma elettorale e delle linee di indirizzo” dice Giovanni Quarato, presidente della commissione territorio.

La delibera sull’housing bocciata in consiglio comunale cosa significa tecnicamente, oltre l’aspetto politico?

“Quella bocciatura deve ancora consolidarsi in una delibera a favore, non significa aver confermato l’interesse pubblico, non significa che quella proposta è adeguata alla pianificazione regionale, quanto meno ci dovrà essere una fase di verifica, secondo noi. Noi vogliamo che il Pug sia comunque fatto, anzi, che vada avanti con maggiore celerità, riteniamo che l’housing non avrà un futuro perché, presumibilmente, saranno le stesse ditte che si tireranno indietro, poi vedremo. Ma non ci possiamo fermare a guardare”.

 

Pianificazione regionale in quanti anni?

“Parlo di un housing adeguato con le nuove disposizione dell’ultimo decennio, dal 2013-2015, da dopo la conferenza di servizi. Bisogna fare un check”.

Come si procede verso il Pug?

“Le linee di indirizzo dovrebbero andare in giunta secondo noi anche entro la fine del mese. Noi abbiamo già fornito ai nostri partner le linee di indirizzo, poi rieditate e date a Galasso e al dirigente. Anche altri partiti hanno diritto a dire la loro, ma non possono dire che non lo sapevano perché è da novembre che stiamo sollecitando. Se loro sono inerti non è colpa nostra, gli altri componenti della maggioranza

devono darsi da fare”.

Anche il Pd è con voi

“Il Pd ne parla, dalle parole bisogna passare ai fatti, ci deve essere almeno una delibera di indirizzo che non è un grande passo avanti ma almeno serve a sbloccare il freno a mano”.

C’è il serio rischio di rimanere impantanati anche questa volta?

“Se manca la volontà c’è il rischio di impantanarsi. Ma se manca, gli altri componenti della maggioranza ce lo devono dire perché devono disconoscere le linee di indirizzo con cui ci siamo candidati. Noi ne prenderemo atto”.

Se non ci fosse il Pug ci potrebbe essere altro strumento o è l’unico “sovrano”?

“Se non c’è il Pug si va avanti con le varianti puntuali”

Un grande strumento di consenso elettorale?

“È quell’urbanistica contrattata in cui chi è più forte vince”.

L’impatto dei metri cubi dell’housing sul Pug sono un ostacolo?

“Se l’housing dovesse essere portato a termine completamente, si parla di 800-900mila metri cubi, è chiaro che avrebbe un impatto devastante sulla città. A parte il maggiore consumo di suolo ci sarebbe anche minore possibilità di generare compensazioni edilizie per fare dei programmi di rigenerazione. Però confidiamo su una cosa: riteniamo che quel programma non potrà avere un seguito materiale, anche se giuridicamente andrà avanti, perché non ci sono le basi per farlo. Questo a fronte di una demografia in calo, di un prezzo delle case in calo e dell’aumento dei costi di costruzione. Io non credo che siano molte le imprese, fra quelle 27, che avranno interesse a realizzarlo”.

Cosa dicono le associazioni di categoria del settore?

“Il Pug è anche uno strumento per le imprese che mette in campo regole uguali per tutti. Certo hanno imbarazzo a prendere posizioni nette su housing perché hanno aziende all’interno di quel programma”.

Dopo la sconfitta della maggioranza cosa è successo?

“Ci sono state interlocuzioni anche per affrontare lo scoglio del bilancio consuntivo. Ci sono vari malumori che possono prendere corpo in questa fase qui. Ribadiamo che ci vuole un confronto di maggioranza prima del bilancio, che è una sorta di voto di fiducia. Ma dobbiamo chiarirci sul futuro e sugli obiettivi condivisi. Il problema è: noi per partecipare alla definizione del consuntivo dobbiamo avere una prospettiva politica per la città. Se siamo d’accordo tutti a fare il Pug significa che si vuole andare avanti, ma ce lo devono far sapere”.

Ci sono progetti per la stazione, studi sul Piano delle fosse. Come si concilia il tutto con il Pug?

“Il M5s, rispetto a chi vuole andare avanti a spot, per singole varianti urbanistiche, ribadisce la necessità di dotarsi di uno strumento generale”.

Il Pnrr come procede?

“Male, altro tema dolente. Tanti i progetti che non riescono a muoversi e sono fermi al palo. Al Cep il Pnrr che riguarda il palazzo dell’ex circoscrizione è fermo, per lo stadio c’è stato un problema con la ditta che stanno sostituendo. Abbiamo stilato una nota, come M5s, con cui abbiamo inteso condividere gli obiettivi minimi programmatici e improcrastinabili per la città di Foggia. Il Pug è al primo posto ma c’è molto altro”.

Paola Lucino


Pubblicato il 26 Aprile 2025

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