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Il Pd contro la norma della Laricchia, ma lei invita la Schlein a “difendere i cittadini” contro i cacicchi locali

I dem pugliesi si ricompattano definendo "inapplicabile e politicamente inopportuna" la misura sostenuta dall'intero gruppo regionale del M5s ed approvata trasversalmente lo scorso 18 dicembre in Consiglio regionale

Ieri il gruppo del Pd alla Regione Puglia, al termine di un apposito incontro convocato sull’emendamento per la trasparenza sulle nomine, votato durante il Consiglio del 18 dicembre scorso sul Bilancio e proposto dalla pentastellata Antonella Laricchia, ma inizialmente dichiarato bocciato per errore e poi, invece, promulgato dopo una correzione fatta dall’Ufficio di Presidenza a seguito di un’istruttoria, con una nota ha dichiarato che “la norma sulle nomine di competenza del Presidente della Regione è tecnicamente inapplicabile e politicamente inopportuna”. Su tale valutazione – si precisa nella nota – “c’è stata la piena convergenza dei consiglieri regionali del gruppo del Partito Democratico all’esito della riunione a cui ha partecipato il presidente Michele Emiliano, che ha smentito di aver denunciato la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone” del Pd. Come si ricorderà, il 31 dicembre scorso il governatore Emiliano all’atto di promulgare la legge di Bilancio, inizialmente reinvita all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea, perché contenente l’articolo 242 dell’emendamento (111) approvato (il 242), ma poi non inserito e votato nel testo complessivo finale, rese noto di aver presentato un esposto alla Procura, per un’eventuale ipotesi di reato di falso. Ieri, durante l’incontro il chiarimento tra Emiliano e Capone,
“entrambi – si legge, inoltre, nella nota del Pd – hanno anche ribadito che il confronto dialettico dei giorni passati non ha intaccato la collaborazione istituzionale; piuttosto, l’avvenuto chiarimento ha rafforzato l’unanime volontà del gruppo di procedere alla modifica della legge”. I dem pugliesi hanno anche preannunciato che “nei prossimi giorni ci sarà un vertice di maggioranza, per valutare una proposta da portare in Consiglio per superare l’emendamento della consigliera Laricchia”. Tra le ipotesi emerse nell’incontro vi è anche una soluzione definita ‘modello Bari’ con la creazione di un elenco, come fatto dall’amministrazione del neo-sindaco Vito Leccese, da dove attingere per le nomine. Invece il capogruppo del Pd alla Regione, Paolo Campo, e il segretario pugliese dei dem, Domenico De Santis, “si faranno promotori dell’organizzazione di una riunione con i gruppi e i partiti di maggioranza con l’intento – conclude la nota del Pd – di individuare il più efficace percorso di modifica della legge”. Alla notizia che il Pd pugliese intendere modificare la norma sulle nomine regionali recentemente approvata, la “madrina” di detto articolo di legge, ossia Laricchia, attraverso il suo profilo su Facebook ha lanciato un appello alla segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, invitandola a far sentire forte la spropria voce contro i cacicchi locali del suo partito. Infatti, la consigliera pentastellata artefice dell’emendamento che ha irritato il governatore pugliese, al punto da innescare un vero e proprio “braccio di ferro” con la presidente dell’Assemblea regionale, Capone, sulla promulgazione dell’articolo in questione, nel suo post sul social ha scritto: “Cara Elly Schlein, la norma sulle nomine è un passo avanti verso la trasparenza. Parte della sinistra, M5s, M5s 2050 e destra l’hanno votata e sono pronti a sostenerla ancora in aula, possibile che solo il Pd sia contro la trasparenza? Da donna a donna, chiedo a te di far sentire forte la tua voce, contro i cacicchi locali con cui stai combattendo da tempo, che preferiscono mantenere il loro potere piuttosto che tutelare i diritti dei cittadini”. Per il partito pugliese della Schlein, la “norma Laricchia” che – secondo i consiglieri regionali che l’hanno approvata a scrutinio segreto – dovrebbe rendere le nomine regionali trasparenti e meritocratiche, è invece una norma “inapplicabile e politicamente inopportuna”. Ma Laricchia, non condividendo tale giudizio dei dem pugliesi, nel suo post si è rivolta alla segretaria del Pd, Schlein, affermando: “Cara Elly, la norma, al contrario di quanto sostenuto dal Pd regionale, non è né inapplicabile né inopportuna e porta maggiore trasparenza e partecipazione nel sistema decisionale della Regione”. Infatti, per la pentastellata regionale di Adelfia, “sostenere che questa norma ‘riporta (ndr – le nomine) sotto il controllo della politica è paradossale, considerando che lo scopo – ha aggiunto la consigliera del M5s – è proprio quello di bilanciare il potere decisionale con maggiore partecipazione e controllo”. Quindi, ha sottolineato ancora Laricchia, “Mi dispiace vedere questo tentativo del Pd di abrogare una norma approvata democraticamente e accolta con favore da tantissimi cittadini pugliesi”, con la speranza che “il confronto rimanga nei confini del rispetto istituzionale e che si possa discutere sui fatti, non sulle interpretazioni atte a distorcere la realtà”. Perciò – ha concluso Laricchia nel suo post su Facebook – “difenderò questa norma con determinazione, perché credo fermamente che trasparenza e meritocrazia siano principi non negoziabili per una Regione più giusta e più equa”. Insomma, il gruppo pugliese del partito di Giuseppe Conte, che all’inizio di questa Legislatura regionale si era diviso sul sostegno al governatore Emiliano, con Laricchia rimasta all’opposizione e gli altri quattro rappresentai regionali (Barone, Casili, Di Bari e Galante) passati in maggioranza a sostegno del governatore, potrebbe invece compattarsi alla fine del quinquennio a cominciare proprio dalla difesa ad oltranza dell’emendamento presentato da Laricchia ed approvato dall’Assemblea pugliese con una maggioranza trasversale. E tale ricomposizione all’interno del M5s dovrebbe preoccupare forse non poco non soltanto il governatore Emiliano, ma ancor di più il Pd pugliese. Infatti, i “giochi” per le prossime elezioni regionali sono appena all’inizio, sia per il M5S che per il Pd.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 10 Gennaio 2025

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