“Il mio amico Padre Pio – Diario di trent’anni vissuti col Santo di Pietrelcina”
“Il mio amico Padre Pio- Diario di trent’anni vissuti col Santo di Pietrelcina” (edizioni Rizzoli Bur): si chiama così l’ opera scritta da Giovanni Siena, insegnante e grande conoscitore di Padre Pio, deceduto nel 2015. Si tratta di una originale raccolta di ricordi personali e di appunti, curati e messi insieme, molto bene e con estrema attenzione, da suo figlio, il giornalista Giulio Siena, attuale direttore dell’ Ufficio Comunicazioni di Casa Sollievo della Sofferenza. Il volume, di grande attualità, specialmente dopo la celebrazione dei 50 anni dalla morte del santo, riporta con notevole vivacità, ricordi personali, e permette di apprezzare ulteriormente l’ esperienza terrena e il bagaglio spirituale di Padre Pio. Nelle pagine si legge della ormai famosa lotta, anche fisica, col demonio e della effusione di profumo. Inoltre, il volume contiene riferimenti storici degni di nota, come l’ occupazione di Foggia del 1944 e persino una inedita confessione del Presidente emerito della Repubblica, Giovanni Leone. In poche parole, un eccellente libro da leggere con attenzione e tutto d’un fiato. Abbiamo intervistato Giulio Siena, il curatore e figlio dell’autore.
Giulio Siena, da che cosa sgorga quel titolo?
“Come noto, i titoli li decidono gli editori. In ogni caso, lo trovo molto aderente al contenuto e a quello che vi è scritto. Rispecchia quanto mio padre ha inteso dire e che io ho ordinato e curato”.
Qual è l’eredità spirituale di Padre Pio?
“Ho potuto anche io rendermene conto, sia pur meno rispetto a mio padre. Direi essenzialmente: preghiera, misericordia, amore verso Dio, i fratelli e obbedienza alla Chiesa che lui ha sempre amato, madre e maestra”.
Lei dirige l’ Ufficio Comunicazioni dell’ospedale voluto da Padre Pio. Da cosa nasce questo progetto?
“Dal suo grande cuore e dall’amore per i sofferenti nel corpo e nell’anima, specie se poveri. Padre Pio, profeticamente, si rese conto che in loco mancava una struttura sanitaria e che assieme a questa, era necessaria un’ attività di ricerca”.
L’ Ospedale è anche sede dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio..
“Infatti i Gruppi sono dentro la clinica. Anche questo fa parte della sua lungimiranza e della misericordia del santo, che nutriva un grande rapporto col trascendente, tuttavia era anche persona molto, ma molto concreta, con i piedi per terra”.
Bruno Volpe
Pubblicato il 26 Settembre 2018