Il mega programma dell’housing sociale annebbia il Pug, maggioranza ko
A sostegno della delibera dell’assessore Galasso in 9 contro 16
Avanti tutta con l’housing sociale, gli appelli del Pd, M5s e del gruppo “Con” per tentare di ricompattare la maggioranza e immettere il futuro urbanistico della città in un programma, tanto atteso quanto disatteso, cioè il Pug, non hanno avuto effetti. Nemmeno con i quindici emendamenti proposti dall’ingegnere Quarato, presidente della commissione territorio, nemmeno con la prospettiva di dare una nuova “speranza” alla città di Foggia. Housing datato, superato dalle 37 pagine di istruttoria prodotti dall’ufficio urbanistica per confrontare la fotografia di Foggia 2008 e Foggia 2024? No, con 16 voti contrari alla delibera presentata dall’assessore Galasso e 9 favorevoli, l’housing sociale è ritornato in auge nel consiglio comunale di ieri. Cioè quell’interesse pubblico – non più “attuale e concreto” secondo la posizione di Galasso e Quarato – sarebbe ancora vivo e vegeto.
Votano a favore i consiglieri del Pd (assente Francesco De Vito), pro delibera dell’assessore all’urbanistica e lavori pubblici anche il consigliere di “Con”. Capozzi: “L’housing è stato un fallimento, basta cemento, ma c’è chi fa populismo e chi agisce. Ci sono altri finanziamenti per fronteggiare l’emergenza sociale”. Faceva riferimento, come Galasso in precedenza in un discorso generale, ai 106 alloggi Erp e al 98 di Arca Capitanata. Assenti in aula gli altri due colleghi del gruppo Con, Pasquale Ciruolo e Antonello Rizzi.
Vota contro l’opposizione compatta, in un passaggio del suo intervento chiede addirittura le dimissioni di Galasso il consigliere di Fi Raffaele Di Mauro. “Per infedeltà politico-istituzionale”, non avrebbe difeso, a suo dire, il ruolo del Comune con i relativi avvocati circa i ritardi della procedura, attribuibile anche alla Regione, non solo all’ente di corso Garibaldi. Si aggiungono ai contrari in maggioranza anche i socialisti di Mino Di Chiara: “C’è ancora più bisogno oggi rispetto a ieri di housing sociale, questo è stato votato dal consiglio con i sindaci Ciliberti, Mongelli e Landella, nel 2008 l’accordo l’abbiamo voluto noi”. Bocciano la delibera anche Stefania Rignanese, medesimo partito, Antonio Mancini e Nicola Formica (indipendenti), Pasquale Cataneo (Idm), Antonello di Paola e Paolo Frattulino (Azione). Questi ultimi con precisazioni verso i banchi della minoranza: “Noi non siamo soldatini”, per dire che decidono con la loro testa e, se non condividono un provvedimento, non indietreggiano.
Galasso ha illustrato, in premessa, il travagliato iter di 17 anni di housing e alcuni punti dell’istruttoria eseguita, a cura dell’ufficio urbanistica, per spiegare il mutato fabbisogno di case. C’entra anche il decremento demografico, da 154mila abitanti a 146mila nell’arco di quasi due decenni di storia foggiana. Galasso: “Si pensava, nel 2008, che Foggia sarebbe arrivata a contare 170mila abitanti…”.
La questione sociale al centro ma, soprattutto, quella patrimoniale. Il configurarsi, anche, di un eventuale danno erariale, la richiesta di risarcimento danni già avanzata da alcune ditte, hanno frenato qualunque tentativo da parte dei consiglieri di dire “no”- E non sono bastate le rassicurazioni di Galasso, rilanciate dal M5s, circa le clausole già presenti nell’accordo di programma. Paladine del “nuovo”, come l’hanno presentato, sono rimaste solo le tre forze più importanti della maggioranza, anche se con qualche numero in meno per le assenze in aula.
Se la sbandierata prospettiva del Pug non convince la minoranza, e questo è acclarato da tempo, lo stesso vale anche per alcuni esponenti della maggioranza. In questo contesto, e in replica agli interventi in aula, Galasso ha smentito qualunque diceria in circolo sul fatto che “non vorrebbe un Pug”. In ogni caso il prof Karrer, ha precisato Mainiero, “vuole lavorare” e dal 2019, da quando è tornato, non ha avuto la possibilità di fare nulla.
Tante le critiche alla “delibera di Galasso”, in una sorta di autoreferenzialità del superassessore. “Ma circa l’interesse pubblico- ha chiesto Di Mauro- avete sentito anche le ditte?”.
Tema Pug e suoi antefatti. In base a una legge regionale del 2023, i prossimi indirizzi in tema di urbanistica partiranno dalla giunta e non dal consiglio. E che fine farà il Documento programmatico al Pug già stilato da Karrer e profumatamente pagato? Alla domanda di Mainiero la risposta di Galasso: “Non andrà disperso ma resterà come patrimonio conoscitivo del Dpp”. Mainiero ha anche chiesto come si concili il Pug con i programmi messi in campo fra Rfi, Comune e Asl, per esempio.
È ritornata in aula nell’intervento di Di Mauro, come dicevamo, anche la polemica sulle lungaggini dell’housing: “Ma è possibile che ci sia anche la responsabilità di un ente esterno? Che questo impantanarsi sia dovuto alle varie conferenze di servizi con la Regione che dal 215 non hanno avuto seguito?”. Galasso ha risposto all’intervento dicendo che approfondirà il tema con gli avvocati difensori del Comune di Foggia.
Assente al consiglio comunale di ieri la sindaca Episcopo che, in un messaggio letto in aula, ha precisato di avere delle parentele con alcune delle ditte partecipanti agli accordi di programma. Foggia non si riprogramma dal punto di vista urbanistico dal 1992, Prg Benevolo, “una vita fa” ha detto Quarato. Siccome l’housing che procede avrà, come ha ribadito l’assessore, un forte impatto sulla città per le sue cubature, interferendo massicciamente con il Pug, la prospettiva di un nuovo corso è sempre più sbiadita. D’altra parte, le stratificazioni di decenni di “incuria” – Quarato ha detto che Foggia è città poco curata- non scompaiono ma ritornano per altre vie.
Paola Lucino
Pubblicato il 16 Aprile 2025