Il lungo allenamento a dire “ti amo”
“È notte, ci sono due sposi.” Inizia così il racconto della giornata di uno sposo che in ventiquattr’ore ripercorre i suoi amori, tenendo però sempre fermo – come punto di partenza e di arrivo – l’ultimo, quello incontrato in età matura. Un romanzo “cantabile come una canzone” che solo un artista fuori da ogni cliché può permettersi di realizzare, in virtù della sua straordinaria cultura e levatura poetica: è Maurizio Maggiani, scrittore tra i più importanti degli ultimi decenni, pluripremiato per i suoi tanti libri (Premio Strega 2005), ospite di rilievo dell’undicesimo compleanno della libreria. Domani, ore 19, nello spazio live di Piazza U. Giordano, l’autore ligure presenta il suo ultimo libro, L’amore (Feltrinelli, 2018), conversando con il direttore artistico della Ubik, Michele Trecca. L’incontro vuole essere anche un momento dedicato ai lettori che, da undici anni, rendono la libreria un presidio di cultura e legalità: a loro, pertanto, saranno dedicati gli appuntamenti di novembre e dicembre, con tantissimi ospiti in programma, dei quali si dirà in occasione dell’evento.
L’amore (Feltrinelli, maggio 2018). Maurizio Maggiani celebra l’amore. Nell’arco di una giornata, che sembra qualunque e si scopre invece particolare, lo sposo rievoca i suoi amori, da quelli acerbi della giovinezza fino all’ultimo, senza malizia, pieno di dolcezza e comprensione. È alla sua sposa che la sera racconta un “fatterello”, e a lei piace che quel fatterello riguardi uno dei suoi amori passati, la “delicata materia di ciò che è già stato”. E allora ecco comparire la Mara, che lui portava sulla bici sopra il monte Muzzerone, perché si sedessero su quel dente di falesia a picco sul mare ad ascoltare la radio, “tirare fuori dalla bisaccia us army due panini con la coppa di testa e due birrette appena tiepide, e schiacciare il tasto play per farle sentire dove vai quando poi resti sola, senza ali tu lo sai non si vola”. Quando si fa mattino, la sposa esce di casa per andare a insegnare e lui, rimasto solo – il suo mestiere è scrivere articoli di giornale e comprare minerale di zinco sui mercati mondiali –, non smette di ricordare e di chiedersi: “Dove ho imparato a dire ti amo?”. Mentre lavora, si occupa dell’orto, cucina, inforca la bicicletta, le ore della giornata scorrono, viene il pomeriggio e cala la sera, torna la notte, riemergono dal passato, con struggimento, con dolore, con dolcezza, la “Mari marina marosa figlia del pesciaiolo”, la Padoan con la sua coda di cavallo, la Patri e la luxemburghiana Chiaretta, i cui fatterelli tanto piacciono alla sposa, e poi Ida la Bislunga. È attraverso di loro che lo sposo ripercorre il suo lungo “allenamento a dire ti amo ti amo ti amo” in questa giornata che sembra qualunque, e si scopre invece particolare. Quanto più scende nel dettaglio, tanto più Maurizio Maggiani riesce nel miracolo di raccontare l’amore universale, nei gesti, nelle parole, nelle abitudini, nei turbamenti, scrivendo un romanzo intimo, mentre sullo sfondo nondimeno passano, attraverso la musica, il lavoro, gli oggetti, i valori, i nostri ultimi cinquant’anni.
Pubblicato il 31 Ottobre 2018