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Il “bancomat” della Regione è pronto per pagare le spettanze a Stefanazzi e Cassano

In tempo di elezioni a far notizia sono anche le premialità e gli emolumenti riconosciuti ai dirigenti della Pubblica amministrazione, soprattutto se a beneficiarne sono soggetti che sono anche candidati nella competizione elettorale in atto e nonostante gli importi attribuiti non siano di certo una novità, perché già noti da tempo per l’entità. Infatti, ultimamente a fornire il pretesto di una polemica preelettorale è il bonus da 30mila euro che la Regione Puglia dovrà liquidare a Claudio Stefanazzi, capo di Gabinetto del presidente Michele Emiliano, candidato alle Politiche del 25 settembre nel listino plurinominale della Camera nel collegio elettorale della provincia di Lecce. Nello specifico, si tratta di una “liquidazione d’indennità di risultato per l’anno 2021” derivante da una “valutazione positiva del Capo del Gabinetto del presidente” firmata dallo stesso Emiliano che, come è noto, si è battuto per candidare Stefanazzi a capolista del Pd per Montecitorio in uno dei 4 listini pugliesi del sistema proporzionale e quindi in una posizione con l’elezione quasi certa.  A polemizzare è il Gruppo regionale di Fratelli d’Italia, che con una nota ha dichiarato: “Puntualmente, in campagna elettorale spuntano atti di cattivo gusto e di dubbia legittimità che muovono premi dai conti della Regione verso coloro che ruotano intorno ad Emiliano”. Infatti, ha di seguito rilevato il Gruppo pugliese del partito di Giorgia Meloni: “Spalla a spalla, Emiliano si batte per candidare Stefanazzi e, sempre Emiliano, decide che a Stefanazzi vada attribuito un premio di risultato”. Per poi far notare “come sia esilarante che a stabilire una valutazione sia proprio il Presidente (organo politico non ammesso dalla legge) e non invece l’Oiv (Organismo indipendente di valutazione), chiamato a valutare il raggiungimento o meno degli obiettivi dei dirigenti ai quali si è inteso assimilare il capo di Gabinetto”. Ma c’è di più, poiché nella nota i consiglieri regionali di Fdi si chiedono anche: “quali erano gli obiettivi da raggiungere” per Stefanazzi? Ed a commento di tale bonus, la cui erogazione è stata decisa il 4 agosto scorso dalla Regione, cioè alla vigilia della candidatura del Capo di Gabinetto del governatore pugliese, “a corredo” i consiglieri di Fdi hanno ricordato una locuzione latina estrapolata dalla VI Satira di Giovenale, che testualmente recita: “Quis custodiet ipsos custodes?”. Ossia: “Chi sorveglierà i sorveglianti?” Al riguardo non è tardata la risposta della Regione Puglia, che con una precisazione del Segretario generale ha fatto sapere che “l’indennità di risultato di cui trattasi, relativa all’attività lavorativa dell’anno scorso, è stabilita nel contratto di lavoro in un importo identico a quello spettante ai Capi di Dipartimento, secondo le stesse previsioni contrattuali stabilite per la dirigenza regionale” e che “la liquidazione viene effettuata nel secondo semestre dell’anno successivo a quello di riferimento, sulla base della valutazione dell’organo di indirizzo politico”. Infatti, si chiarisce nella nota, “la vigente disciplina (Smivap) sin dalla prima introduzione non prevede la valutazione, da parte dell’Oiv, del Capo di Gabinetto, in continuità con le precedenti legislature”. Per cui “con nota del 28 luglio 2022 il Capo di Gabinetto” di Emiliano “ha relazionato al Presidente sull’attività svolta nell’anno 2021” e “con determina del 4 agosto 2022 il dirigente della Sezione Personale ha adottato il conseguente provvedimento di liquidazione per l’importo di euro 30.000, al lordo delle ritenute di legge”. Secondo alcune indiscrezioni, anche un altro candidato, il dg dell’Arpal Puglia, notoriamente vicino al presidente della Regione Puglia ed in questa tornata elettorale passato sul fronte “Calenda-Renzi per via della candidatura al secondo posto, dietro la ministra Mara Carfagna, nei listini pugliesi per la Camera, è in procinto di passare all’incasso degli emolumenti maturati dal 1° gennaio 2022 fino al 31 agosto scorso, per l’incarico di direttore generale dell’Arpal. Emolumenti il cui impegno di spesa è già stato effettuato e, quindi, dovrebbero a breve essere disponibili le somme da liquidare al beneficiario. Insomma, è noto che le campagne elettorali anche in assenza di preferenza comportano dei costi per i candidati, per cui è bene provvedere agli incassi delle spettanze, come per i casi innanzi riferiti, soprattutto quando a far da “bancomat” è la cassa della Regione.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Settembre 2022

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