Il 31 agosto un’impresa di Foggia finisce di lavorare per lo Stato e inizia a lavorare per i consumi famigliari
Lo riporta il quinto Rapporto CNA sulla tassazione complessiva che grava su artigiani e piccole imprese italiane. Il rapporto rivela che l’ossatura produttiva nazionale continua a essere soggetta a una pressione fiscale molto elevata. Una verità che in questa edizione risulta ulteriormente appesantita dal comportamento di alcune amministrazioni comunali, tra le quali i Comuni della Provincia di Foggia ed in prima fila la città capoluogo, del mancato riconoscimento dell’esclusione dalla tassazione TARI delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali. Il Rapporto 2018 analizza l’andamento della tassazione in 137 Comuni italiani, dal 2011 al 2017, con una proiezione per l’anno 2018. L’analisi si riferisce a tutti i capoluoghi di provincia e ad altri 23 Comuni che presentano un’alta densità di popolazione e di piccole imprese. In questa classifica la città di Foggia è tra le prime 10 con un Total Tax Rate pari al 66,8% e un Tax Free Day che si piazza al 31 agosto 2018, dopo ben 244 giorni di lavoro per lo Stato, la sua burocrazia, le sue inefficienze e le sue assenze. Negli otto anni che vanno dal 2011 al 2018 la tassazione comunale è cresciuta del 6% soprattutto per i maggiori costi della Tassa dei rifiuti. Una tassazione a cui non corrisponde alcun servizio da parte del Comune verso le imprese che sono costrette a pagare cifre da capogiro. E’ tutto questo nonostante la legge in modo chiaro ha stabilito che le imprese, sui corre l’obbligo di procedere alla smaltimento dei rifiuti speciali attraverso ditte specializzate, non devono pagare questa tassa. Una buona amministrazione si vede anche da come tratta le sue imprese che costituiscono una parte importante del capitale sociale del territorio insieme alla forza lavoro ed alle infrastrutture culturali e sociali. La postazione assegnata a Foggia mostra che l’attenzione posta alle esigenze delle imprese in questa città è davvero poca e che si continua a pensare che queste possano essere spremute all’infinito. E’ chiaro che così non è. Anche per questo la città occuperà sempre gli ultimi posti nelle graduatorie della qualità della vita e dello sviluppo accontentandosi dei primi posti in quelli della tassazione.
Pubblicato il 28 Luglio 2018