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I lavoratori della Mazal: “Rispettateci, siamo senza stipendio”

Mazal. Parlano i dipendenti della filiale di Foggia. In una nota a firma di Alessandro Ferrante, rsa Uiltucs, provano a mettere in chiaro la loro posizione. E la loro condizione. Com’è noto, la società di riscossione tributi naviga in acque tumultuose, a Foggia come nel resto d’Italia (sarebbe presente, secondo una stima, in circa 800 enti). Le cronache giudiziarie “hanno prodotto un vero e proprio cataclisma nelle vite dei lavoratori” scrive Ferrante. Sono circa 4 le mensilità ancora insolute “ed allo stato attuale – evidenzia la rsa- non v’è alcun minimo segnale da parte dell’attuale commissario Fabbri teso a discutere e programmare un piano di rientro per gli stipendi non pagati nè, tantomeno, una prospettiva futura che ad oggi sembra sempre più nera”. Della vicenda questa testata si era già occupata, notiziando sulla lettera che lo stesso sindaco Landella scrisse alla società per chiedere il pagamento delle spettanze.”E’ obbligatorio sottolineare – continua la nota- che l’organizzazione sindacale che rappresenta i lavoratori in questa vertenza (UILTuCS) ha indetto uno stato di agitazione, a far data dal 10 Giugno 2016, che nel nostro settore prevede un iniziale tentativo di conciliazione e procedura di raffreddamento, per il tramite del Prefetto, che si auspica, entro dieci giorni, convocherà le parti, al fine di raggiungere un accordo che porti ai lavoratori un po’ di serenità”. Ma sul punto la vicenda è abbastanza complessa. Il MISE pare debba nominare l’amministratore dell’Amministrazione Straordinaria, cui sia Aipa che Mazal hanno congiuntamente fatto richiesta dopo la revoca del concordato preventivo alla prima.”Questa nomina tarda ad arrivare, impedendo a noi lavoratori, di fatto, di avere un valido interlocutore  ( l’attuale commissario nominato dal tribunale, Fabbri, non si assume le responsabilità legate ai dipendenti), sia per ciò che attiene al pagamento degli arretrati che per l’immediato futuro. Nel caso in cui attraverso questa procedura di raffreddamento non si riesca ad addivenire ad un accordo, verrà proclamato lo sciopero” ribadisce Ferrante. Che continua: “Su questo ultimo punto che avrei piacere a precisare alcune cose. Al di là delle tante sciocchezze lette ed ascoltate su di noi negli ultimi tempi, ci tengo a precisare, da lavoratore e da rappresentante sindacale, che i 56 dipendenti della Mazal di Foggia hanno garantito e continuano a garantire il servizio in un settore fondamentale e centrale per un comune. Lavorare nel settore dei tributi, è un impegno che richiede professionalità e competenza, elementi che i dipendenti non hanno mai fatto venir meno, anche in assenza di una giusta retribuzione da più di quattro mesi. In ultimo mi preme sottolineare che è incivile e gretto sminuire il problema addebitando le colpe alla politica di cui questi lavoratori, i più, dicono essere figli”.


Pubblicato il 15 Giugno 2016

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