I fondi per Bari non c’entrano con i lavori del GIno Lisa
Il Gino Lisa è un aeroporto fantasma, da tempo non ci sono più neppure le indicazioni sulle partenze e gli arrivi degli elicotteri per le Isole Tremiti che nel frattempo sono stati spostati nella vicina elisuperficie di Alidaunia.Ogni tanto, atterra e decolla qualche piccolo aereo privato.Lo scalo del capoluogo dauno attende che l’Unione Europea si pronunci sulla natura dei 14 milioni di fondi Fas, stanziati cinque anni fa per l’allungamento della pista. Resta da capire se si tratti di aiuti di Stato, dunque incompatibili con la normativa comunitaria.Fu Aeroporti di Puglia a chiedere chiarimenti all’Unione Europea. La società regionale ha recentemente stanziato 13 milioni per l’adeguamento della pista e degli impianti visivi dello scalo del capoluogo regionale. La vicenda è oggetto dell’interrogazione presentata da Giannicola De Leonardis, presidente del gruppo Area Popolare in consiglio regionale. De Leonardis vuol sapere se il bando per l’allungamento della pista dell’aeroporto di Bari sia stato redatto in piena conformità con le normative nazionali e comunitarie – per scongiurare eventuali contestazioni – e perché Aeroporti di Puglia non abbia adottato per l’allungamento della pista del Gino Lisa analoghi criteri, che avrebbero potuto evitare il ritiro del bando e il perdurante stallo dello scalo foggiano. Per Aeroporti di Puglia, però, le due vicende non sono equiparabili, poiché il prolungamento della pista di Bari è avvenuto già da diversi anni; ciò che resta da realizzare è solo un’area di sicurezza di fine pista dedicata a ridurre il rischio di incidenti, la sistemazione della viabilità di servizio e l’adeguamento dell’impianto Aiuti Visivi Luminosi. L’unico elemento che accomuna i due interventi previsti per l’aeroporto di Bari, realizzazione resa regolamentare (Runway End Safety Area, ossia un’area di sicurezza di fine pista dedicata principalmente a ridurre il rischio di incidenti), e quello di Foggia, prolungamento pista, “e’ il fatto che entrambi sono frutto della concertazione tra Regione Puglia Enac e Ministeri competenti ed entrambi rientrano nella Programmazione 2007-2013, cosa questa che dovrebbe essere noto a quanti hanno avuto ruolo istituzionale nella definizione di tali accordi”.”Come noto – si legge nel comunicato – l’intervento sul Gino Lisa, in corso di valutazione da parte della Commissione Europea riguarda l’allungamento della pista con estensione da 1500 mt c.a. a 2000 mt c.a. Cosa ben diversa e’ in corso presso l’Aeroporto di Bari ove il prolungamento della pista di volo e’ avvenuto e concluso da diversi anni con la relativa agibilita’ ottenuta nel 2010”. “Nello specifico si evidenzia – viene aggiunto – che e’ nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Trasporti del 31.3.2003, sottoscritto da Ministero Economia e Finanze-Ministero Infrastrutture e Trasporti- Regione Puglia-Enac-Enav, che si prevede il prolungamento della pista su Bari, ovvero 13 anni fa. Successivamente con provvedimento del 22.05.2008 Enac ha approvato il progetto esecutivo generale sul quale e’ stato acquisita l’Intesa Stato-Regione con DP n. 9457 del 30.10.2007 ai sensi dell’art.81 DPR 616/77° art. DPR 383/94”. “Allo stato attuale – si conclude – cio’ che e’ in corso e’ la parte residuale di tale programma che non riguarda affatto il prolungamento della pista bensi’, previa acquisizione di aree esterne al sedime aeroportuale, la realizzazione della resa regolamentare (Runway End Safety Area, ossia un’area di sicurezza di fine pista dedicata principalmente a ridurre il rischio di incidenti), la modifica della viabilita’ interna ed esterna, la sistemazione del terreno per conformita’ alle operazioni in CAT II, adeguamento dell’esistente impianto Avl (Aiuti Visivi Luminosi), l’adeguamento del sentiero di avvicinamento”.
Pubblicato il 31 Agosto 2016