I dipendenti delle ex Province: “Siamo come fantasmi, diteci cosa fare”
Si sentono come “fantasmi che vagano senza sapere cosa fare” i “225 lavoratori” che dalle ex Province sono transitati alla Regione Puglia, e che hanno protestato davanti alla sede della presidenza della giunta regionale insieme ai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil che avevano annunciato l’apertura di una vertenza nei confronti dell’amministrazione regionale che, secondo i sindacalisti, ha “abbandonato a se stessi i dipendenti della ex polizia provinciale e quelli di biblioteche, musei e pinacoteche, della formazione professionale e del turismo”. I sindacalisti avevano anche criticato il modello ‘Maia’ introdotto dal presidente della Regione, Michele Emiliano, perche’ troppo “accentratore di poteri”. A queste osservazioni aveva risposto il capo di Gabinetto della giunta regionale, Claudio Stefanazzi, ricordando che “la riorganizzazione della macchina amministrativa e’ stata oggetto di confronto” con i sindacati con cui si e’ discusso anche il “piano assunzionale” e le informazioni sul “percorso di transizione del personale delle ex Province”. Ieri mattina, pero’, il segretario della Funzione pubblica della Uil, Giuseppe Vatinno, ha detto che “la Regione continua a dire cose che non stanno ne’ in cielo ne’ in terra” e parla di “riunioni che certamente non sono state fatte con noi: vogliamo risposte concrete – ha sottolineato – su come si devono organizzare queste persone per dare un servizio ai cittadini”. Anche per il segretario Fp Cgil Puglia, Biagio D’Alberto, “alcuni passaggi con la Regione sono avvenuti nel confronto ma, nel merito, le risoluzioni languono e i problemi sono tutti appesi”. Per alcuni degli ex provinciali, ha precisato, “manca addirittura una sede dove andarsi a sedere: c’e’ una confusione complessiva nella gestione – ha concluso D’Alberto – che e’ l’emblema del cattivo funzionamento e dello spreco di risorse”.
Pubblicato il 21 Settembre 2016