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I centri sociali da riaprire e la fine del cane Black, i quesiti per Mendolicchio

L’assessora replica sul canile mentre la commissione attende sul Palmisano

L’assessora Mendolicchio al centro della polemica dopo la morte del cane Black nel rifugio Enpa di via Tratturo Camporeale. È rimasto con la testa incastrata nella rete ed è stato sbranato da altri cani del box attiguo. La delegata al benessere animale e al randagismo ha ritenuto opportuno richiedere un sopralluogo urgente da parte dei servizi veterinari dell’Asl Foggia e della polizia locale, e ha disposto l’invio della carcassa del cane Black all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia per accertare le cause del decesso.

“Sono un medico veterinario con esperienza decennale nell’ambito della tutela del benessere animale- scrive in una nota- da sempre sensibile e vicina a ogni problematica inerente sia gli animali di affezione che da reddito: sono quindi l’ultima persona a cui rivolgere accuse di scarsa attenzione in questo ambito. Sin dal mio insediamento e in più occasioni i referenti delle associazioni e i singoli cittadini, ascoltato e raccolto le loro istanze e proposte e ho espresso loro io stessa gli obiettivi che l’amministrazione intende perseguire”.

 

Ma all’indignazione dei cittadini per quanto avvenuto, si è unita quella delle associazioni “A Largo raggio” e “Volontari protezione animali”, che rispediscono al mittente le accuse di “strumentalizzare una morte che addolora tante e tanti di noi”, aveva detto l’assessora.

I volontari non ci stanno: “Il dolore per la morte di Black è pari alla rabbia di non essere state prese in considerazione nonostante aver allarmato in tempi non sospetti sulle criticità strutturali di quella struttura gestita da Enpa. Mendolicchio ci ha incontrate una sola volta il 10 gennaio scorso, a lei avevamo chiesto di convocare un tavolo con gli addetti ai lavori e lei si era anche impegnata a farlo, poi il nulla”.

Dati gli svariati argomenti a difesa del proprio operato da parte dell’assessora, i volontari concludono la replica in modo un po’ paradossale: “Visto che non ci sono ombre, che è stato un incidente, che non c’è stata negligenza, che i box erano a norma, che il benessere è garantito, è stata la mano di Dio”.

 

Dell’episodio del canile si è parlato ieri in quarta commissione socio-culturale che vorrà avere ulteriori chiarimenti su quanto avvenuto. Non solo, fra le interlocuzioni con l’assessora- è in programma oggi la sua partecipazione in commissione- ci sono altri due punti. Capire lo stato dell’arte del centro per anziani Palmisano, in particolare, chiuso dal 2021, oltre che di quello in via Frascolla, centro diurno per minori. Di quest’ultimo è stato individuato l’aggiudicatario e stipulato il contratto nel 2018, ma non è autorizzato al funzionamento. Dell’altro si dovrà non solo avviare l’iter di fruibilità, ma anche indire il bando per il gestore aggiudicatario. Dunque altro tempo.

 

Lo scorso 20 febbraio, insieme alla sindaca Episcopo, l’assessora Mendolicchio ha partecipato a un sopralluogo nelle strutture sociali chiuse. Sono emerse criticità legate alla mancata manutenzione, soprattutto nella parte esterna per il Palmisano. A metà aprile, nel corso di un consiglio comunale, ha risposto a due relative interrogazioni. Questi luoghi, ancora non restituiti a Foggia, sono stati definiti “particolarmente significativi” per la comunità, il loro recupero e il ritorno alla piena funzionalità e fruizione “una priorità per l’amministrazione”. Così ha dichiarato l’assessora ribadendo gli obiettivi. Quasi 30 giorni sono trascorsi dall’ultima istanza in consiglio comunale, 3 mesi dal sopralluogo e si attendono aggiornamenti.

 

Paola Lucino

 

 

 


Pubblicato il 14 Maggio 2024

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