Cultura e Spettacoli

Gli eroi di Unterlüss

Il 16 febbraio 1945 un numero imprecisato di ufficiali del Regio Esercito Italiano – i quali dopo l’8 settembre, una volta caduti in mano ai tedeschi, avevano rifiutato di aderire alla RSI e perciò costretti ai lavori forzati – venivano trasferiti nel campo allestito all’interno nell’aeroporto di Dedelsdorf ormai in disuso e la cui funzione era quella di campo “civetta” su cui attirare i bombardieri Alleati, destinati altrimenti verso altri e più vitali bersagli. Due giorni dopo quegli uomini incrociavano le braccia, tenendo duro per sei giorni. Il 24 dello stesso mese un ufficiale della Gestapo scelse 21 dissidenti minacciandone la fucilazione immediata (in base al criterio della decimazione, si può stimare in 210 il numero complessivo degli italiani). Ma tra la sorpresa generale quarantaquattro dei nostri si offrirono al posto dei compagni. Colti di sorpresa, dopo alcune ore di consiglio, i tedeschi tornarono indietro sulle loro decisioni : Niente più fucilazioni, ma i quarantaquattro ‘eroi’ sarebbero stati trasferiti nel ‘campo di lavoro e rieducazione’ di  Unterlüss, nella Bassa Sassonia, uno tra i più duri di tutta la Germania. Lì furono sottoposti a vessazioni continue, terminate solo il 9 aprile 1945 con la fuga degli aguzzini, essendo ormai prossima la resa della Germania. Vessazioni tali che sei di quei quarantaquattro morirono. Tra quei sei figura un pugliese, il sottotenente Giorgio Tagliente di Taranto, il quale, picchiato brutalmente, fu finito con un colpo alla nuca. Al pari degli altri cinque, Tagliente fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria. Taranto hai poi intitolato a Giorgio Tagliente il giardino pubblico di via Campania. Fra i trentotto sopravvissuti c’erano altri cinque pugliesi :  Ten. Mario De Benedittis (Lucera), s.ten. Mario Forcella (Foggia), s.ten. Carlo Grieco (Trani), ten. Marco Giacovella (Bari), Ten. Antonio Rossi (Canosa ). Il diario di prigionia di quest’ultimo fu pubblicato nel 1999 ricevendo il Premio dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano per la categoria ‘Diario di guerra inedito’. La testimonianza di Rossi è stata ampiamente citata nel documentario del 2002 (prodotto da Nanni Moretti) appartenente alla serie “I diari della Sacher” ; lo stesso Moretti finanziò nello stesso anno il cortometraggio ‘L’implacabile Tenente Rossi’ (2002). Con decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri i quarantaquattro eroi di Unterlüss sono stati insigniti della Medaglia d’onore ai deportati e internati nei lager nazisti e di un encomio solenne pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Difesa del 1949. All’argomento Andrea Parodi ha dedicato ‘Gli eroi di Unterlüss’ un libro edito da Mursi nel 2016. A scanso di ogni seduzione negazionista, oltre che dai resoconti dei sopravvissuti, i fatti di Unterlüss  sono stati confermati con testimonianze scritte rilasciate alla Croce Rossa Internazionale subito dopo la guerra da cittadini tedeschi presenti nel campo, tra cui il signor Otto Wahl di Unterlüss.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 2 Febbraio 2023

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