Gli agenti penitenziari chiedono più sicurezza, sit-in di protesta al carcere di Foggia
L’aggressione dei giorni scorsi ai danni di un agente penitenziario è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso: le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione e organizzato un sit-in di protesta, in programma questa mattina davanti al carcere di Foggia.
Nel penitenziario, venerdì scorso è stato brutalmente picchiato un assistente capo di 54 anni della polizia penitenziaria: un detenuto lo ha colpito alla testa con calci, pugni, uno sgabello e una bottiglia d’acqua, provocandogli gravi ferite.
Una situazione non più tollerabile dai sindacati, che denunciano il sovraffollamento del carcere di Foggia – che ospita 600 detenuti, 200 in più della capienza massima – a fronte di soli 250 agenti di custodia, sotto organico di quasi 100 unità.
I rappresentanti dei lavoratori sollecitano anche l’installazione e l’adeguamento dei sistemi di ausilio alla sicurezza e di video-sorveglianza, oltre alla dotazione di idonei strumenti di auto-difesa.All’iniziativa sindacale, saranno presenti il segretario generale territoriale della FNS, Carmine Miroballo, il segretario generale regionale, Crescienzo Lumieri, ed il segretario generale aggiunto, Donato Lamparella, i quali, prima del Sit in, effettueranno una visita presso i luoghi di lavoro dove svolge attività il personale di Polizia Penitenziaria, al fine di valutarne le condizioni lavorative, lo stato d’igiene e di sicurezza ai sensi dell’Accordo Quadro Nazionale.
Alla manifestazione parteciperà il segretario generale della Ust Cisl di Foggia, Emilio Di Conza, per esprimere il pieno sostegno della CISL territoriale ad una “mobilitazione di grande importanza, non solo per la doverosa solidarietà all’agente aggredito, ma anche perché pone con forza il tema della sicurezza e della legalità sul nostro territorio, che coinvolge vari livelli: a partire da quello delle carceri, sempre più sovraffollate ed a rischio per gli operatori, fino ai nostri centri urbani, sottoposti a continui e ripetuti episodi criminali che destano forte preoccupazione ed allarme sociale”.
Se non dovessero essere presi provvedimenti, i sindacati si dicono pronti ad attuare ulteriori e più incisive forme di protesta.
Pubblicato il 19 Ottobre 2017