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Giornata Mondiale delle Zone Umide 2018 tra escursioni e birdwatching

Oggi torna la Giornata mondiale delle zone umide, ricorrenza del giorno in cui, nel 1971, è stata firmata la Convenzione di Ramsar: un accordo internazionale che, da allora, ha permesso di identificare le più importanti aree umide del mondo. In Puglia, Legambiente, insieme con i circoli locali, ha organizzato attività escursionistiche, avvistamenti avifaunistici, visite guidate, attività di educazione ambientale e di valorizzazione del sistema naturale e di biodiversità del territorio, per far scoprire e ricchezze naturalistiche, come la Riserva Naturale dello Stato della Salina di Margherita di Savoia o le Vore di Leverano. Le zone umide, ambienti fondamentali per gli equilibri della vita, sono dei serbatoi di biodiversità e accolgono una infinità varietà di specie animali e vegetali. Garantiscono abbondanti risorse di acqua e cibo e lo stoccaggio del carbonio. Il focus dell’edizione 2018 della Giornata “Le zone umide aiutano a far fronte agli eventi meteorologici estremi” sottolinea, tra le tante, un’altra fondamentale funzione di questi ambienti: contrastare gli effetti degli eventi metereologici estremi. Le zone umide hanno, infatti, la capacità di assorbire acqua e proteggere i territori dalle piene. Non ultimo, sono luoghi di grande bellezza, l’ideale per gli appassionati di escursionismo e birdwatching. Eppure sono tra gli ecosistemi più a rischio del pianeta. La pressione antropica e il riscaldamento globale, infatti, ne mettono sempre più in pericolo gli equilibri delicati e complessi e, nell’ultimo secolo, oltre il 64% delle zone umide sono scomparse. “Anche quest’anno – spiega Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – celebriamo la Giornata Mondiale delle Zone Umide con l’intento di valorizzare splendidi ecosistemi purtroppo sempre più a rischio. Stagni, paludi, torbiere, bacini naturali e artificiali permanenti, spesso trascurati, non solo custodiscono numerose specie di avifauna da salvaguardare ma sono anche fondamentali per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici. Le zone umide, infatti, hanno la capacità di assorbire acqua e proteggere i territori dalle piene e rappresentano un patrimonio naturalistico enorme che abbiamo il dovere di tutelare e di far conoscere a quanti ignorano la loro vitale importanza”.


Pubblicato il 2 Febbraio 2018

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