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Foggia, sequestrati 25 immobili a ex dirigenti e a impiegati Asl

Venticinque immobili per un importo complessivo pari a 890.100,00 euro sono stati sequestrati dai militari della Guardia di finanza di Foggia ad un ex dirigente medico del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Manfredonia, ad un ex dirigente dell’area Gestione del patrimonio dell’Asl di Foggia e a tre funzionari e impiegati, tutti ritenuti responsabili, raggirando le normali procedure, di acquisti – in particolare di flaconi di disinfettanti – ritenuti dagli investigatori inutili. Il decreto con il quale il presidente della Sezione Giurisdizionale per la Puglia ha autorizzato il sequestro conservativo di beni immobili e’ stato eseguito dai militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, a conclusione dell’attivita’ istruttoria svolta dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Bari.  I destinatari del provvedimento sono il dirigente medico – all’epoca dei fatti – dell’U.O.C. Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Manfredonia, l’allora dirigente dell’Area Gestione del Patrimonio della Asl Foggia e tre funzionari e impiegati della stessa struttura; di tutti non e’ stato reso noto il nome.  Il provvedimento e’ stato deciso dopo accertamenti condotti dall’autorita’ contabile in relazione alle “gravi irregolarita’” riscontrate nelle procedure delle gare d’appalto per la fornitura di materiale sanitario destinato ai presidi ospedalieri, scoperte dal Nucleo di Polizia Tributaria di Foggia nell’ambito di precedenti indagini di polizia giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia. In particolare, era emerso che dipendenti dell’Asl Foggia avevano fraudolentemente liquidato il pagamento di fatture per acquisti di prodotto disinfettante per sale operatorie, raggirando le procedure negoziali previste in materia di appalto ed in assenza di autorizzazione alla spesa.  Dalle investigazioni era emerso che benche’ l’autorizzazione di spesa del prodotto riguardasse l’acquisto di soli 90 flaconi, erano state irregolarmente deliberate – dal 2009 al 2011 – forniture per ulteriori 929 flaconi, per una spesa complessiva per l’ente di 1.783.680 euro. Ogni flacone – costituito da 5 litri di un disinfettante per sale operatorie – e’ risultato fatturato al prezzo di 1.920 euro (comprensivo di IVA) a fronte di un valore di commercializzazione da parte del fabbricante estero pari, all’epoca, a 48,53 sterline inglesi (circa 60 euro). Tra l’altro, ha accertato la Guardia di Finanza, erano stati utilizzati timbri contraffatti delle unita’ ospedaliere per falsificare l’attestazione di avvenuta ricezione della merce, ed era stato, perfino, utilizzato un provvedimento che autorizzava il pagamento di spese telefoniche ad un noto gestore nazionale, quale presupposto per effettuare l’acquisto di una fornitura di “copri scarpe” da parte delle medesime societa’, pagati 73.440,00 euro e effettivamente fornite solo per la meta’. La Procura Regionale ha ritenuto che le attivita’ illecite abbiano prodotto un macroscopico vantaggio alle imprese colluse e causato un danno alle casse erariali, quantificato in 1.857.120,00 euro.

 

 


Pubblicato il 6 Marzo 2015

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