Foggia e la Guerra Santa dell’isola pedonale
All’integrazione all’Ordinanza di proroga dell’allargamento dell’isola pedonale a via Lanza e piazza Giordano, risponde il Pd cittadino con un tavolo intitolato “Mobilità sostenibile: per Foggia un progetto di qualità al servizio del cittadino” organizzato per sabato prossimo, alle ore 18.00, nella sede di corso Matteotti 112, e allargato a Confcommercio, Confesercenti ed ATAF. Al centro le ultime novità riguardanti la mobilità urbana a Foggia dopo il “frettoloso e rabberciato” allestimento dell’isola pedonale su Piazza Giordano e via Lanza da parte dell’amministrazione comunale di centrodestra, ed i riflessi sul fronte economico-commerciale e del trasporto locale che stanno agitando il dibattito. “La discussione vuole essere un utile contributo al sindaco Landella che sul tema dovrebbe mostrare maggiore cautela” afferma il segretario, Mariano Rauseo, che sgombera il campo da dubbi: “Nessuno può dirsi contrario all’idea di interdire al traffico una parte della città. Sarebbe sciocco oltre che non in linea con le basilari norme europee in termini ambientali e di qualità della vita. Ma – continua Rauseo- i provvedimenti sin qui assunti da questo governo mostrano palesemente come al centrodestra manchi proprio l’abc della buona gestione della cosa pubblica oltre ad una visione d’insieme e prospettica della città”. “La pedonalizzazione di una porzione del centro urbano – continua il segretario – non è una decisione che si cala dall’alto dall’oggi al domani sui cittadini, con provvedimenti estemporanei, raffazzonati e di stupefacente pressappochismo. Piuttosto un processo lento, concertato ed adeguatamente valutato nelle sue conseguenze che non possono essere tamponate alla meno peggio a suon di ordinanze e senza uno straccio di piano della mobilità. E non lo diciamo noi perché opposizione, ma i dati”. Per ciò che concerne il trasporto pubblico locale, ad esempio, è già stata stimata una perdita secca per ATAF spa in termini di contributi regionali di ben 800.000 euro annui derivanti dalla riduzione delle corse. 100.000 euro, invece, sono i minori incassi sul fronte della sosta per il venir meno di circa 200 stalli. Se a ciò si aggiunge la perdita secca di un milione di euro all’anno già patita dall’azienda di trasporto per mancate sanzioni e le agitazioni di studenti e lavoratori che si stanno traducendo in queste ore nel mancato rinnovo dei titoli di viaggio per 100.000mila euro, si ha il quadro del pesantissimo danno economico che si rischia di arrecare alle casse di ATAF e quello, inevitabile, in termini occupazionali.
Pubblicato il 16 Gennaio 2015