Foggia città universitaria? Certo, ma i servizi mensa fanno acqua
rancesca Stella, coordinatrice dell’associazione universitaria Link: “Chiusa quella in via Galliani, negato il diritto allo studio”
Dopo le lezioni, gli esami, lo studio in biblioteca, le ricerche nelle aule universitarie, la possibilità di usufruire della mensa, per gli studenti che ne hanno diritto all’Ateneo di Foggia, si fa sempre più difficile. Se le strutture dell’Università si ampliano, pianificano e trovano nuovi spazi per formare e preparare al futuro, non è lo stesso per i servizi di supporto, in barba alla tanto decantata “Foggia città universitaria”.
Lo fa sapere l’associazione universitaria Link. “Come sindacato universitario siamo molto preoccupati della situazione cittadina in cui versano le mense dell’Adisu Puglia, ente regionale per il diritto allo studio”.
Da mesi la mensa in via Galliani è chiusa e da allora non abbiamo avuto nessuna riapertura o notizie certe sul futuro che avrà questa mensa, fondamentale per tanti studenti e studentesse”, afferma Francesca Stella, Coordinatrice di Link Foggia.
“Il diritto allo studio di tanti studenti e studentesse risulta negato per colpa di questa chiusura, in quanto non dispongono di un luogo in cui poter consumare i loro pasti, previsti per i vincitori di borsa di studio. La situazione non è limitata alla mensa in via Galliani.
Attualmente le uniche mense disponibili sono il Bar Gam’s, ma riesce a fornire un numero limitato di pasti solo per il pranzo; e le mense presso le residenze di cui solo quella della Marina Mazzei è stata aperta anche a studenti non residenti in alloggi Adisu, fornendo i pasti a pranzo e cena.
Il quadro risulta preoccupante, ed urgono delle soluzioni immediate e precise”.
Hanno chiesto un tavolo di confronto alla sede territoriale dell’Adisu Foggia per avere risposte e avanzare le loro richieste, portate già nella seduta del Cda Adisu odierna, tramite i consiglieri presenti in tale organo.
Chiedono l’apertura di una mensa per sopperire alla chiusura su via Galliani, che riusciva a coprire anche il Dipartimento di Studi Umanistici e il cui accesso, oggi, è quantomeno limitato.
Contattata dalla nostra testata, Adisu Foggia fa sapere che, come mensa temporanea per sopperire a quella mancante di via Galliani, era stata scelta la mensa della facoltà di Giurisprudenza “ma è caduto un cornicione in questi giorni”, quindi al momento non è utilizzabile.
“Bisogna sollecitare la ditta Ladisa che rifornisce la mensa, magari con una pec, per risolvere il problema”. Aggiunge che la sede in via Galliani è stata venduta solo per una parte, l’altra, previa ristrutturazione, dovrà tornare a uso degli studenti. Quando, non si sa.
Il locale chiuso forniva pasti per 120 studenti, “ed era quasi sempre piena”, spiega Francesca Stella. Quella sostitutiva, di cui parla Adisu – direttamente investita non solo di fornire il servizio ma di risolvere i problemi con chi rifornisce la mensa – si collocherebbe nel cortile interno della facoltà di Giurisprudenza, “chiusa da prima della pandemia”, dice la stessa rappresentante degli studenti.
Una quarantina di posti che, pur con una turnazione, non potrebbero sopperire alle richieste, ammesso che siano tempestivamente fruibili. Le lezioni sono cominciate da un mese ma sul fronte mensa gli studenti sono in difficoltà. Fra l’altro la mensa dovrebbe essere compresa in uno spazio compatibile anche con la distanza dal luogo dove si frequenta.
“Non è stato un lampo a ciel sereno, tuttavia, si sapeva da agosto che ci sarebbe stata questa chiusura ma si pensava che Adisu, o Ladisa, si organizzassero per tempo”, dice Stella.
Giovedì prossimo è fissato l’incontro fra la rappresentanza degli studenti, l’ente regionale e la ditta Ladisa. “Chiederemo che si possano adibire a mensa alcuni spazi del White House” la residenza ristrutturata nell’ambito degli avvisi del Pnrr dalla Regione Puglia, a due passi dalla stazione, che, lo scorso anno, ha dato agli studenti 65 posti letto. Ma non la mensa. “L’altra possibilità potrebbe essere quella della residenza Marcone, alle spalle della biblioteca la Magna Capitana, che è molto piccola, ma almeno come appoggio temporaneo”.
Paola Lucino
Pubblicato il 4 Novembre 2023