Flai Cgil Foggia, migranti a 40 gradi e senza servizi igienici
La denuncia del sindacato: a Borgo Mezzanone condizioni drammatiche
Dimorano in baracche incandescenti, vere lamiere che rischiano anche di prendere fuoco a temperature come quelle registrate in questi giorni nel Foggiano. A Borgo Mezzanone, uno dei ghetti più grandi d’Europa, i circa 5mila migranti presenti vivono in condizioni drammatiche”. A denunciarlo è Giovanni Tarantella segretario generale della Flai Cgil Foggia. “La temperatura al suolo arriva anche a 49 gradi, mentre sulle lamiere si abbattono circa 40 gradi – sottolinea Tarantella. Molti ospiti in questi giorni stanno tentando di costruire dei moduli abitativi utilizzando dei mattoni, in modo da realizzare strutture più solide che non rischino di prendere fuoco. Non hanno servizi igienici e anche l’acqua (garantita a giorni alterni attraverso un servizio di autobotti e cisterne) dovrebbe essere garantita giornalmente. Molti migranti, la maggior parte provenienti dalla Nigeria, dal Mali, dal Ghana anche con evidenti difficoltà di convivenza, cercano refrigerio recandosi alle fontane della borgata”. Il rappresentante sindacale sottolinea anche che “negli anni passati sono stati destinati oltre un centinaio di moduli abitativi, ma c’è necessità di una foresteria, di luoghi che ridiano dignità a quei migranti, molti dei quali senza il rinnovo del permesso di soggiorno versano in condizioni difficili anche sotto il profilo lavorativo. Abbiamo necessità di una vera e propria attenzione umanitaria”. Intanto nel pomeriggio parlamentari italiani ed europei e rappresentanti della Commissione Ue, riuniti per elaborare strategie contro il caporalato, lo sfruttamento e per un’alternativa alloggiativa dignitosa agli insediamenti informali disseminati nel Sud Italia e non solo hanno fatto visita al ghetto di Mezzanone in un’iniziativa organizzata dalla Flai Cgil ed Effatt, la federazione europea dei sindacati di agroindustria e turismo con sede a Bruxelles. “L’Europa – conclude Tarantella – viene a vedere con i propri occhi cosa accade all’interno del ghetto”.
“Vivo da sette anni nel ghetto di Borgo Mezzanone. Non c’è ombra, non c’è acqua, fa caldissimo. Siamo in 5 in una baracca e si soffoca”. Così Adam, 34 anni della Guinea Bissau, da 11 in Italia e da 7 nel ghetto del Foggiano tra i più grandi d’Europa, descrive le condizioni in cui vive all’interno della baraccopoli in piena estate con temperature vicine ai 40 gradi. Gli fa eco Lamin, senegalese di 24 anni, giunto in Italia sette mesi fa e da allora ospite nel ghetto. “Fa caldissimo. Siamo in quattro in una baracca. Non si respira bene. Oggi l’acqua non c’è perché l’hanno portata ieri. La portano solo due volte a settimana e se abbiamo caldo andiamo alla fontana nella borgata più avanti. Abbiamo un fornellino per cucinare. Utilizziamo quello elettrico perché a gas è molto pericoloso, oppure dobbiamo procurarci il cibo fuori”.
Pubblicato il 4 Luglio 2025