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Esami farsa per alcuni dipendenti dell’ex psichiatrico

La procura di Trani ha stralciato dall’inchiesta madre sul crac da 500milioni di euro della Casa divina provvidenza due capitoli. Il primo è quello relativo agli esami universitari di alcuni dipendenti dell’ente ecclesiastico ora all’attenzione della procura di Foggia, perché nella sede dell’ateneo si sarebbero svolte le prove con veri e propri “aiutini” per superarle. C’è anche questo nell’inchiesta sull’ex Psichiatrico fondato da don Pasquale Uva, con sede anche a Foggia. Il tutto emergergerebbe dalle complesse indagini a carico di alcune persone indagate per il crac dell’ente, finito in amministrazione straordinaria a fine dicembre 2013. Il nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Bari ha indagato sulla possibilità che alcuni dipendenti fossero stati raccomandati palesemente per superare alcuni esami universitari, ovvero che conoscessero in anticipo le domande di esame. Agli atti anche riscontri informatici, come email e file che farebbero sospettare dell’esistenza di “aiuti” per superare gli esami. Il secondo stralcio è relativo ai colloqui intercettati tra alcuni alti prelati del Vaticano e Giuseppe Profiti, ex manager del Bambin Gesù di Roma e il delegato del commissario apostolico della Casa Divina Provvidenza, il vescovo Luigi Martella recentemente scomparso. Il fascicolo è stato trasferito per competenza alla procura di Roma. L’inchiesta, che ha portato all’arresto di 9 persone, ipotizza i reati di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta. Tra gli indagati eccellenti c’è anche il senatore Antonio Azzollini, per il quale il Senato il 29 luglio scorso ha rigettato la richiesta di arresto del Tribunale di Trani.


Pubblicato il 8 Settembre 2015

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