Emiliano sui Fsc critica nuovamente il ministro Fitto
Il governatore pugliese accusa il governo Meloni di voler allungare i tempi di erogazione dei fondi
Il presidente della Regione Puglia e vice presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Michele Emiliano, è nuovamente tornato a criticare il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto di Fdi. Infatti, al termine della seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni, svoltasi ieri a Roma per discutere sulla ripartizione dei fondi di sviluppo e coesione (Fsc) alla presenza sia dello stesso Fitto che di quello agli Affari regionali ed Autonomie, Roberto Calderoli della Lega. Il governatore pugliese alla fine dell’incontro, con una nota diffusa dalla Regione Puglia, ha dichiarato che ciò che è stato detto ai governatori regionali ed ai presidenti delle due Province autonome durante i lavori “evidentemente conferma il sospetto” che lui ha sempre avuto. E “cioè che in realtà il governo vuole mantenere in mano i 48 miliardi di euro del Fsc al fine di utilizzarli in maniera diversa da come previsto dalla legge”. “La legge – ha spiegato Emiliano – prevede che l’80% del Fondo vada assegnato al Mezzogiorno e il resto alle altre regioni italiane”. ““Immaginate un po’ – ha aggiunto Emiliano commentando cosa è stato prospettato dal Ministro – tutte le 20 regioni che partecipano al Fsc, impegnate in singoli incontri, ai quali dovrebbe partecipare ogni volta anche il Ministro del ramo competente rispetto ad ogni investimento. Una procedura che porterà via mesi”. Infatti, secondo Emiliano, “questo impedisce il funzionamento delle regioni non solo sulle infrastrutture, come le strade per esempio. Ma anche per settori fondamentali del nostro Paese come la Cultura, non sarà possibile utilizzare i fondi europei per le regioni del Mezzogiorno e neanche quelli del Fsc, sballando le programmazioni di tutte le attività regionali”. Pertanto, ha aggiunto ancora Emiliano, “questo ovviamente farà danni incalcolabili” ed affermando anche: “Devo essere sincero, ho visto il ministro Fitto in una enorme difficoltà anche di fronte alle regioni della sua stessa parte politica, che gli avevano posto la stessa richiesta delle regioni del centrosinistra. Ha detto no a noi e ha detto no a loro. Il perché si stia infilando in un tunnel del genere, ripeto, non può che destare sospetti o addirittura l’idea che, siccome si è fissato su una posizione, adesso non sappia come uscirne. In entrambi i casi però la tragedia non ricadrà solo sul governo e su di lui, ma sul Paese intero”. Nessuna polemica, finora, alle accuse di Emiliano da parte del ministro pugliese di “Fratelli d’Italia”. Invece, a replicare alle dichiarazioni del governatore di centrosinistra pugliese è stato l’ex capogruppo di Fdi alla Regione e dallo scorso ottobre neo-senatore del partito della premier Meloni, Ignazio Zullo, che con una nota ha affermato: “C’è una strategia del governo Meloni rispetto ai fondi del Pnrr, delle Politiche di Sviluppo e Coesione e del Repower Eu che il ministro Fitto sta illustrando in lungo e in largo tra Parlamento, Conferenza delle Regioni, Unione delle Provincie ed Anci che ormai tutti ritengono valida e condivisibile ma che Emiliano, tra i pochi ed anche in distonia con la maggioranza dei presidenti di Regione, fa fatica a comprendere” perché “animato da sospetti ai quali non sa dare concretezza”. “Adesso anche da parlamentare – ha sottolineato Zullo – sono costretto a denunciare il suo atteggiamento divisivo e la sua non curanza del principio costituzionale della leale collaborazione tra Regione e Stato, che tante volte ho dovuto stigmatizzare in Regione da consigliere”. Il neo rappresentante pugliese di Fdi a Palazzo Madama, continuando, ha poi affermato: “Eppure Fitto ha ribadito ancora una volta di voler realizzare un percorso condiviso con ogni Regione e quindi anche con la Puglia per evitare che si ripeta la stessa esperienza delle risorse 2014-2020, con l’impiego al momento di soli 43 miliardi sugli oltre 126 totali, pari al 34% di spesa complessiva in quasi 9 anni, ossia al 2022”. Infatti, ha spiegato lo stesso Zullo:“L’obiettivo è quello di coordinare l’utilizzo dei fondi della coesione europea e nazionale per il periodo 2021-27 in una visione comune tra Pnrr, Politiche di Coesione e Fondo di Sviluppo e Coesione, tenendo conto del capitolo aggiuntivo del Repower Eu, per semplificare e razionalizzare il quadro di programmazione ed evitare il rischio di ritrovarci con interventi sovrapposti o addirittura contrapposti”. Insomma, tra Emiliano e Fitto evidentemente non c’è pace neppure al di fuori delle competizioni elettorali. Infatti, l’impressione in Puglia è che anche adesso i due ex rivali per la guida della nostra Regione, pur occupando entrambi ruoli di responsabilità istituzionale, restano forse comunque in conflitto personale prima ancora che politico. Ma questa è un’ipotesi che solo i fatti, prima o poi, potranno confermare o smentire. Non resta che attendere.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 19 Maggio 2023