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Emiliano insiste con le “porte aperte” per un’intesa tra Pd e M5s

Il neo riconfermato governatore pugliese, Michele Emiliano, non demorde nel tentativo di annettere stabilmente il M5S al centrosinistra. E, nonostante in Puglia tale impresa sia fallita prima del voto delle scorse regionali, il presidente Emiliano non si rassegna e prosegue nel corteggiamento ai penta stellati locali con la speranza, evidentemente, che prima o poi questi cadano nella “trappola” politica che il centrosinistra e, in particolare, il Pd gli stanno tendendo da tempo. Ed in alcuni casi anche con successo per Emiliano, considerato che alla consultazione del 20 e 21 settembre scorsi una parte, sia pur minoritaria, dei “grillini” pugliesi – come è noto – ha aderito agli appelli di voto disgiunto invocati da più parti del centrosinistra, a discapito della candidata governatrice del M5S, Antonella Laricchia, per far vincere Emiliano. Quest’ultimo, infatti, pur di lasciar credere che l’elettorato del M5S sia affine e complementare al centrosinistra non ha esitato ad affermare che “dove il M5S è andato al ballottaggio ha avuto il sostegno dell’elettorato del Partito Democratico e probabilmente è successo il contrario dove il centrosinistra è andato al ballottaggio ha potuto godere del sostegno degli elettori del Movimento”.Affermazione, questa di Emiliano, che in Puglia non trova riscontri nella realtà, poiché nei due soli Comuni (Andria e Manduria) dove il candidato sindaco del M5S è andato al ballottaggio, lo sfidante era in entrambi i casi di centrosinistra e, in particolare, del Pd. Quindi a Manduria, dove è stato eletto sindaco un pentastellato, è più probabile che siano stati gli elettori del centrodestra a far vincere al ballottaggio l’esponente del M5S. Ma, tralasciando la verosimile mistificazione della realtà elettorale che Emiliano fa di talune dinamiche elettorali, il presidente della Regione Puglia insiste con il corteggiamento ai dirigenti pentastellati e, intervenendo alla trasmissione  Start, su Sky Tg24, ha proseguito con gli ammiccamenti affermando: “C’è un’idea antica del M5s secondo cui fare alleanze significhi abbattere o limare le differenze”, invece – a suo dire – non sarebbe così, ma  esattamente il contrario. Infatti, a spiegato Emiliano: “Quando si costruisce un’intesa sulla base di un programma condiviso, ciascuno poi può richiamare l’alleato all’interpretazione corretta di quell’accordo”. Per Emiliano con gli alleati “c’è un effetto di correzione reciproca che quando manca determina un fenomeno, che poi è il più dannoso per il centrosinistra, che è quello dell’autoreferenzialità”, perché – secondo lui – “il centrosinistra ha bisogno, questo è un suo limite, di essere una coalizione, non può essere un monolite maggioritario, ha bisogno della contraddizione”. E “questo il M5S – ha aggiunto il governatore – è in grado di farlo e in molti casi avverrà anche il contrario”. Però, se dal canto suo Emiliano spalanca le porte ai penta stellati pugliesi per un’intesa, dal fronte opposto i dirigenti “grillini” locali quelle stesse porte le chiudono in faccia al governatore. Infatti, Laricchia, sfidante di Emiliano in Puglia sia nel 2015 che alle scorse elezioni regionali, in cui – come è noto – si è classificata terza, dopo aver più volte detto ripetutamente “No” a qualsiasi tipo d’intesa nella nostra regione tra Pd ed M5S, sia prima della presentazione delle liste che durante  la campagna elettorale, ora prende nuovamente posizione sull’ipotesi di alleanza tra M5S e Pd nei territori e ribadisce ulteriormente il suo “No” anche dopo il voto dei ballottaggi, condividendo la posizione espressa recentemente dal M5s di Bari che, in una nota stampa, hanno respinto l’idea di un accordo con il centrosinistra sia alla Regione che nei Comuni, per entrare nelle Giunte di centrosinistra degli enti dove questo è risultato vincente. Infatti  Laricchia, commentando sui social il “No” all’alleanza sul territorio tra Pd e M5S espresso
dai consiglieri comunali e dei cinque Municipi di decentramento amministrativo di Bari, ha scritto: “Il M5S resta la valida alternativa al centrodestra e al centrosinistra”. “Da noi – ha inoltre spiegato Laricchia – nel Movimento 5 Stelle, il territorio decide, perché gli attivisti e i rappresentanti del territorio conoscono le realtà locali”. Come dire che, su questo tema, anche ciò che si potrebbe decidere a livello nazionale consultando la “piattaforma Rousseau”, ai dirigenti locali pugliesi del M5S interessa poco o nulla. Quindi, Emiliano è avvisato insieme ai vertici penta stellati nazionali.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 7 Ottobre 2020

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