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Emiliano incontra e promette, ma i poliziotti restano in ‘stand by’

Poco o niente di nuovo sul fronte riassorbimento del personale annesso ai corpi di Polizia Provinciale delle sei province pugliesi dopo l’incontro interlocutorio di ieri mattina alla Presidenza della Regione Puglia, sul lungomare Nazario Sauro a Bari. Al tavolo il governatore Michele Emiliano e i comandanti, appunto, delle sei polizie provinciali della Puglia, ma presenti anche dirigenti e operatori del settore, che sono rimasti abbastanza delusi dopo le tante parole spese a favore di un corpo in attesa di conoscere l’apertura o meno di nuovi orizzonti, dopo otto mesi di incertezze e promesse, ieri al cospetto del sindaco della Puglia. Il quale, come accade sempre pi¥ spesso da quando ha occupato le stanze del lungomare, non ha lesinato le belle intenzioni, ma senza andare al di là di promesse e impegni di facciata. E cioè senza affrontare il nocciolo della questione, anzi aggirando i grossi problemi dei dipendenti che ancora vestono la divisa grigia delle ex province che si chiamano soprattutto risorse a loro disposizione, stando i complessi e pi¥ ampi compiti che svolgono in tema di rifiuti e difesa dell’ambiente. Ma andiamo per ordine. Al centro del confronto di ieri, sollecitato dal consigliere regionale di Forza Italia Andrea Caroppo e al quale ha partecipato anche il presidente della sesta commissione Lavoro del Consiglio regionale Alfonsino Pisicchio, il futuro lavorativo degli addetti alle polizie provinciali che entro il 31 ottobre di quest’anno dovranno essere ricollocati a seguito dell’attuazione della legge Delrio (Legge n.56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle cittê metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”) che ridisegna confini e competenze dell’amministrazione locale. Il Presidente Emiliano, ad ogni modo, ha sottolineato come lo scopo dell’incontro sia stato fondamentalmente quello di “parlare con i diretti interessati”, per cercare di  “salvaguardare le professionalitê di tutti e di non disperdere il patrimonio delle competenze collettive su deleghe e compiti importanti come la tutela del territorio e dell’ambiente”. Emiliano ha anche evidenziato come la Regione stia lavorando alacremente non solo per arrivare ad una decisione in merito al futuro delle funzioni e delle deleghe relative alle polizie provinciali (in capo alle province fino al 31 ottobre) ma anche per mettere a punto complessivamente la legge regionale di attuazione della Delrio che riguarda tutte le funzioni delegate e tutte le funzioni trasferite. Insomma, il tempo stringe e di concreto c’è assai poco all’orizzonte per gli ex poliziotti provinciali. “Posso garantire però che cercherà una soluzione al problema – ha concluso Emiliano – anche se penso che potrebbe essere utile e necessario confrontarsi con le altre regioni per avere una visione di carattere generale e condivisa. Il problema vero è che il Governo trasferisce alle regioni i contratti di lavoro ma non le risorse. Nell’ambito del rapporto di leale collaborazione con il Governo, noi dobbiamo attuare la Delrio e siamo pronti a farlo, ma continuiamo ad aver bisogno di comprendere come fare”. Insomma, le solite parole di circostanza, come detto. Ciÿ che invece chiedono i rappresentanti dei lavoratori è un corpo di polizia ambientale al servizio della nuova Cittê Metropolitana, un passaggio che non è ancora stato accompagnato dalle funzioni assegnate al nuovo corpo da parte proprio della Regione Puglia, tra cui l’antibracconaggio, la tutela ambientale ed il soccorso della fauna selvatica in difficoltà. Cui dovrebbe provvedere proprio l’ente guidato dalla prima giunta Emiliano. Da dire che in una recente manifestazione nella Capitale, sempre sul tema delle polizie provinciali in crisi, è stato chiesto al Parlamento di tutelare la professionalità acquisita dai poliziotti provinciali, senza disperdere competenze acquisite negli anni, in materie molto delicate quali lo smaltimento dei rifiuti, la difesa del suolo, la tutela della qualitê dell’aria, l’inquinamento acustico e delle acque, oltre come detto vigilanza su caccia e pesca, antibracconaggio e tutela della fauna selvatica. Difficile, come ha promesso il sindaco metropolitano barese Decaro, anche il passaggio nei corpi delle varie polizie locali, che in realtê potrebbe avvenire nei soli Comuni con eventuali vuoti d’organico e quindi a macchia di leopardo, fermi restando i vincoli del patto di stabilitê. Personale di polizia locale con un bagaglio professionale focalizzato sui controlli ambientali, sulla vigilanza in campo faunistico-venatorio, sul presidio di aree rurali, lacustri e montane, verrebbe cosô disperso a casaccio alla ricerca di eventuali bandi di mobilitê per agenti di polizia municipale. Ancora più complicato il paventato passaggio del corpo di polizia provinciale nel Corpo forestale dello Stato che, da un lato, aveva fatto sorgere punti di criticitê contrattuali e, da un altro, erano giunte difficoltà e ostacoli di ordine attuativo che hanno portato ad abbandonare l’idea. Per concludere alcuni numeri sui lavoratori delle ex province pugliesi: dall’ultimo censimento, gli operatori delle sei polizie in Puglia sono poco meno di duecento, precisamente centonovantatre, di cui quasi la metê alle soglie della pensione, tra agenti, ufficiali e sottufficiali. E proprio così difficile conservare le competenze e professionalità di un centinaio di uomini e donne in divisa grigia acquisite sul campo, cioè su strade, aree a verde e boschi della nostra regione?

Francesco De Martino


Pubblicato il 4 Settembre 2015

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