E’ ormai una tela di Penelope il raddoppio della tratta ferroviaria Termoli-Lesina
Si allungano sempre piu’ i tempi per il raddoppio dell’ultimo tratto della dorsale adriatica a binario unico,quello compreso tra Termoli e Lesina,32 km che rallentano come un imbuto la velocita’ dei treni ed aumentano a dismisura i tempi di percorrenza. Per raddoppiare l’ultimo tratto dell’adriatica servono 550 milioni, ma al momento ne sono disponibili appena 105. Tuttavia, il problema non e’ tanto quello del reperimento dei fondi,quanto della volonta’ politica di realizzare il raddoppio. Sull’argomento è intervenuto il consigliere Giannicola De Leonardis che rivolgendosi all’assessore Giannini e al governo nazionale, lancia l’idea di un commissario “per recuperare il tempo perduto e affrontare e superare con decisione e coerenza le continue e assortite difficoltà. “Il raddoppio del tratto ferroviario Termoli-Lesina, 32 km a binario unico che segnano di fatto una barriera tra il Mezzogiorno e il resto d’Italia sulla dorsale adriatica, e impediscono e strozzano sul nascere qualunque programma e ipotesi di rilancio e modernizzazione del nostro territorio, già pesantemente penalizzato sul piano infrastrutturale (e ogni riferimento all’aeroporto ‘Gino Lisa’ di Foggia non è puramente casuale), sembrava finalmente realtà dopo l’accelerazione impressa dall’ex Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Maurizio Lupi, ma adesso scopriamo invece che la delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica di approvazione del progetto preliminare dell’opera, del 28 gennaio scorso (106 milioni di euro per sbloccare i lavori), è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 5 mesi e sei giorni dopo, un ritardo considerevole data l’importanza del passaggio per poi passare alla progettazione definitiva, che deve essere presentata dal Ministero e Rfi entro due anni, altro termine francamente eccessivo data l’urgenza e l’importanza del raddoppio. Ancora, la Regione Molise insiste nella modifica del tracciato verso l’interno che, oltre a comportare un’ulteriore dilatazione dei tempi, rischia di compromettere l’esito finale dell’opera, alla luce del finanziamento disponibile che non è possibile sforare. Alla luce di tutte queste considerazioni, l’assessore Giovanni Giannini e il governo nazionale non possono limitarsi a prendere atto di quanto (non) sta accadendo, limitandosi all’effetto annuncio al quale ormai dalle nostre parti siamo assuefatti: devono agire per recuperare il tempo perduto, e affrontare e superare con decisione e coerenza le continue e assortite difficoltà – magari attraverso la nomina di un Commissario – che ormai rendono questa tratta una versione moderna della tela di Penelope, e dare finalmente seguito agli impegni assunti”. Infatti, la regione Molise si e’ sempre opposta al progetto, e dopo tante sollecitazioni sembrava aver detto si quando, trovata l’intesa, sono emerse altre difficolta’. A luglio, il governo ha fatto pubblicare sulla gazzetta ufficiale il progetto preliminare. Ci vorranno almeno due anni per renderlo definitivo, ma subito dopo bisognera’ rifarlo, per aggiornarlo con le nuove modifiche chieste dal Molise, e quindi, bisognera’ aspettare almeno altri tre anni, ammesso e non concesso che vada tutto bene, per arrivare al progetto esecutivo dovranno quindi passare,a partire da luglio 2015, altri 5-6 anni. Poi dovra’ iniziare l’iter dell’appalto dei lavori, gli immancabili ricorsi, i possibili intoppi nei cantieri e tutto quello che siamo abituati a sopportare nell’Italia dei lavori infiniti. Di questo passo, il raddoppio della Termoli-Lesina potra’ diventare realtà fra non meno di 15 anni, nel 2030, alla faccia dell’alta velocità… (adr)
Pubblicato il 4 Settembre 2015