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…e il commissariamento del Pd pugliese è all’orizzonte

In Puglia i “centristi” di destra e di sinistra hanno sottoscritto un’intesa politica per dar vita al “Patto federativo Centro Popolare”. Protagonisti dell’accordo i coordinatori pugliesi, Alfredo Borzillo di Centro Democratico, il senatore Massimo Cassano di Area Popolare-Ncd e l’onorevole Salvatore Ruggeri dell’Udc. “Il Patto – si legge in una nota congiunta diffusa ieri – nasce sulla base di radici ed esperienze comuni, a livello locale e nazionale, che si pongono l’elaborazione di un programma unitario finalizzato al  miglioramento del governo della Regione Puglia, rafforzando l’area centrale con un soggetto in grado di rappresentare le molteplici istanze che provengono dalla tradizione moderata e riformista  ben distinta dalla sinistra, ma che non si ritrova nel populismo fine a se stesso delle forze di destra, restituendo un’alternativa valida agli elettori che in questi anni si sono allontanati dalle urne. Il percorso federativo avviato dai tre partiti, inoltre, ha l’obiettivo di accogliere tutte quelle organizzazioni civiche e/o politiche con simili peculiarità e pronte a condividerne i programmi”. Presidente della neonata Federazione è il sottosegretario barese al Lavoro del governo Renzi, Cassano, mentre la carica di coordinatore regionale è stata assunta dall’ex parlamentare salentino dell’Udc, Ruggeri, ed il barese Borzillo per il partito di Tabacci ha assunto l’incarico di vice coordinatore regionale. L’iniziativa, però, è stata già contesta dal deputato foggiano dell’Udc, Angelo Cera, che è anche uno dei massimi dirigenti nazionali del partito di Lorenzo Cesa e che l’ha subito definita come una pura “Operazione di palazzo”, essendo priva della necessaria preventiva benedizione della base territoriale delle sigle coinvolte. Infatti, in un’apposita nota l’onorevole Cera ha affermato: “E’ un’operazione di palazzo che è servita solo ad attribuire le poltrone, ma che non ha nessun legame con il territorio”. “E’ come se tre amici al bar giocassero a tressette col morto” è stato l’ironico e duro commento di Cera al “Patto” di Ruggeri  con Cassano e Borzillo. “Qui il morto – ha proseguito il deputato foggiano dell’Udc – è la base che guarda esterrefatta questa operazione di facciata che non parla al territorio e che, proprio per questo motivo, non ha nessun valore” e continuando Cera taglia corto e conclude: “Sull’argomento, nel merito, non c’è stata nessuna deliberazione né da parte delle segreterie provinciali dell’Udc, né da parte della direzione regionale del partito”. In definitiva, secondo le affermazioni di Cera, l’operazione politica del “Patto federativo” tra le tre sigle di centristi pugliesi è solo, al momento, un’iniziativa personale tra i vertici che non impegna, né vede interessati a tutti i livelli politici locali i partiti coinvolti nell’operazione federativa. Infatti, secondo indiscrezioni, il “Patto” sottoscritto a livello di vertice tra i rispettivi coordinatori pugliesi di Ncd-Ap, Udc e centro democratico, è un accordo che dovrebbe essere solo propedeutico a far entrare nell’area di governo regionale il partito di Angelino Alfano che alla Regione Puglia è formalmente all’opposizione, non essendo parte della coalizione di maggioranza che sostiene il neo governatore Michele Emiliano. E trattandosi di una pura e semplice operazione di potere tra forze di un’area politica affine, quella centrista per l’appunto, l’onorevole Cera è particolarmente attento affinché nella propria zona d’influenza, la Capitanata, non si trovi poi a subire la concorrenza diretta di qualche altro gruppo politico locale che in provincia di Foggia è da sempre antagonista al suo, come ad esempio quello che fa capo all’ex parlamentare Dc di capitanata Franco Di Giuseppe, che alla Regione è rappresentato dal capogruppo di Ncd-Ap, Giannicola De Leonardis, eletto nel 2010 per la prima volta in via Capruzzi proprio nelle fila dell’Udc foggiana e a discapito del candidato sostenuto all’epoca da Cera che si classificò come primo dei non eletti dietro De Leonardis. Quindi, il “Patto” sottoscritto dai referenti regionali delle tre sigle centriste potrebbe essere un’operazione che ha già ricevuto la benedizione di Emiliano, perché allargherebbe, rafforzandola, l’area di maggioranza in consiglio regionale, ma non di Cera che nella sua provincia invece si troverebbe con un concorrente in più nell’area di governo pugliese. Dal fronte del Partito democratico l’ultima novità riguarda le primarie per l’elezione del nuovo segretario regionale del partito che nella riunione congiunta dell’Assemblea e del Direttivo, svoltasi ieri, è stato deciso di fissare per il prossimo 8 maggio. Le primarie pugliesi del Pd saranno aperte a tutti, tesserati e non, “al fine – si afferma in una nota del partito pugliese di Matteo Renzi – di garantire la massima partecipazione dei cittadini pugliesi in una scelta fondamentale per il futuro del partito, in un momento ricco di sfide e di appuntamenti chiave non solo per il Pd, ma per l’intero territorio regionale. Un improvviso cambio di rotta per la partecipazione alla primarie, visto che secondo le indicazioni delle segreteria nazionale, impartite lo scorso autunno, le primarie per la scelta dei segretari regionali dovrebbero essere riservate solo agli iscritti al partito.
Nel corso dell’incontro dei vertici pugliesi del Pd si è inoltre decisa l’adesione del partito regionale al Comitato per il “SI” al quesito sulle trivelle nel mare Adriatico. E sempre in vista del referendum abrogativo del 17 aprile, nei prossimi giorni si darà vita a un comitato ad hoc per calendarizzare e organizzare le iniziative del Pd regionale a sostegno della campagna referendaria. Ed anche questa è un’iniziativa che impegna il partito pugliese del premier Renzi contro una decisione dello Governo nazionale a trazione Pd. Decisioni, queste del Pd pugliese, che se non si vogliono definire un “atto di guerra” contro i vertici nazionali dello stesso partito, sono sicuramente delle “sfide” a Renzi che di tale partito è segretario, oltre che Capo del governo. Quindi, stando così i fatti, è probabile che il commissariamento del Pd pugliese sia già all’orizzonte. 

  

Giuseppe Palella


Pubblicato il 1 Marzo 2016

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