Cronaca

Disagi sui Monti Dauni, chiude per quasi un anno la SP 106

Un errore in fase di progettazione da parte di Ferrovie dello Stato. Questo il motivo cui si lega l’oramai imminente chiusura della strada provinciale 106 (Giardinetto-Palazzo D’Ascoli). Un’arteria che collega i Monti Dauni settentrionali con quelli meridionali; importante anche per la vicinanza con l’autostrada Bari/Napoli. La SP 106 resterà chiusa per mesi (quasi un anno), per i lavori che verranno realizzati per le Ferrovie dello Stato, a causa della mancata previsione di una bretella che consenta il passaggio provvisorio. Una disattenzione progettuale e lacuna infrastrutturale che costringerà coloro che la percorrono quotidianamente (lavoratori, operatori commerciali, imprenditori agricoli e coltivatori diretti che si recano ogni giorno con i loro mezzi nei fondi) ad una deviazione di circa 20 km, che ripetuta tutti i giorni, per più volte, diventa considerevole in termini di denaro e consumi. Un improponibile “allungo” che inciderà negativamente su un territorio già messo alla frusta dalla crisi e, di conseguenza, sulle attività artigianali e commerciali di quanti avevano investito i propri risparmi in loco. Una deviazione che, inoltre, comporterà una notevole aggravio di spesa per i comuni della parte settentrionale dei Monti Dauni, costretti a smaltire i propri rifiuti nell’unica discarica presente a Deliceto. Così l’avvocato e sindaco di Troia, Leonardo Cavalieri: “Mi chiedo come sia possibile che per un errore, una svista inimmaginabile dal punto di vista progettuale, si debba far patire un tale disagio? Mi rammarica e mi rattrista ulteriormente che di un simile intervento di chiusura nessuno mi abbia informato o chiesto pareri a livello istituzionale. Sono stanco di dover continuare a vedere il mio territorio subire tali affronti”. Il disinteresse delle amministrazioni per le strade che fiancheggiano la linea ferroviaria, ormai completamente distrutte e rese impraticabili dai mezzi che hanno eseguito i lavori per le ferrovie, scoraggia chi, come me, ha scelto di investire  e creare posti di lavoro in una zona come questa, poco appetibile per l’imprenditoria locale.


Pubblicato il 11 Aprile 2015

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