Degrado nello stabile di S. Pio X, ora è il dormitorio di gente senza casa
Don Francesco Catalano: “Va raso al suolo e bonificato”
Quello che balza agli occhi è il campetto di calcio in via Mastelloni ormai in disuso, poi lo stabile di fianco abbandonato, con le scritte che inneggiano alla squadra di calcio locale. La struttura, di proprietà del Comune di Foggia, si trova in pieno quartiere S. Pio X, sotto i balconi delle case alle spalle della rete, di fianco alla scuola omonima, basta attraversare una strada e sei all’Assori. È colma di rifiuti di ogni genere lungo tutto il perimetro. L’ingresso è sbarrato da un grosso tronco. Le inferriate dei cancelli, per un tratto, sono divelte e da lì, passando dalla finestra, entrano le sei persone che da circa quattro mesi dormono in questo luogo di fortuna.
“Meglio qui che in mezzo alla strada”. L’ha detto a chi glielo chiedeva un ragazzo di 22 anni che vive in questa catapecchia putrescente, fra topi, scarafaggi e condizioni igienico-sanitarie proibitive, con altre 5 persone di cui quattro italiane. Due di loro hanno più di 60 anni. Dall’interno è stato portato via tutto, divelto persino il tetto.
Che soggiornassero lì lo sapeva il parroco della chiesa di S. Pio X, don Francesco Catalano. La parrocchia da anni ha la mensa dei poveri, di recente fornisce anche il servizio docce e il barbiere una volta al mese. Gli occupanti dello stabile si sono recati dal sacerdote per avere supporto, come tanti altri, da qui la scoperta di dove vivessero.
Don Francesco si è recato all’interno della struttura per una visita evangelica durante la settimana della Pentecoste e ha avuto il quadro chiaro della situazione. Uno di loro, ci racconta, con problemi anche psichici, si è quasi “sfracellato” entrando dalla finestra. “Quel luogo va raso al suolo e bonificato” e fa un piccolo riferimento a quando ha visto qualche topo sfrecciare un po’ più avanti, verso la sua parrocchia.
“Quello che manca in questa città è la seconda accoglienza, oltre l’emergenza del dormitorio che tampona per un breve periodo. D’altra parte, queste strutture hanno orari rigidi, precisi, non confacenti, per esempio, a un giovane che lavora o che deve avere una vita sociale. La mia idea è quella di B&B solidale, dove si paga poco al giorno e si può avere una stanza. Chi prende una piccola pensione non può permettersi di affittare una casa. Invece stanno qui, i luoghi abbandonati hanno sempre questa destinazione, vedi l’ex President, alcune case abbandonate in via Ascoli, anche i sotterranei dell’ospedale prima che il Covid non cacciasse via tutti”. Affronta da sacerdote il problema sociale e della povertà e aggiunge: “Sopperiamo alle carenze delle istituzioni perché la carità è più veloce della giustizia. Le parrocchie sono le fontane del quartiere” dice citando un papa.
L’altra faccia del problema è quella che riguarda direttamente le istituzioni, in questo caso il Comune di Foggia, che lascia decadere in questo modo un luogo in mezzo alle case, alle scuole pubbliche e private, alle pizzerie, ai supermercati, al traffico delle famiglie nelle ore di punta (non sarà sempre estate, nemmeno per chi ha occupato il luogo), la gente ai giardini verso piazza padre Pio.
L’ultima volta che il Comune si è fatto vivo nell’immobile è stato per sgombrare, a gennaio 2021, le associazioni culturali presenti all’interno. Nella determina dirigenziale del 15 marzo scriveva: “L’amministrazione comunale è proprietaria di un fabbricato ex scuola elementare in via Grilli angolo via Mastelloni, al rione S. Pio X, assegnato ad associazioni culturali”. Dal sopralluogo, dopo il quale furono inibiti tutti gli accessi, emerse che il fabbricato “versava già in pessime condizioni, per la pubblica e privata incolumità”. Risultava impellente la necessità di intervenire “con somma urgenza mediante la fornitura e posa in opera di pannelli in lamiera a chiusura del vano porta posto lateralmente al fabbricato, compreso la chiusura delle finestre sempre nella stessa zona, oltre al rifacimento del tratto di cancellata divelto, la verifica delle aperture presenti e la chiusura della porta di ingresso principale con nuova serratura e catenaccio”. Costo 7mila euro.
Anche l’associazione Ottavia, durante il periodo dei commissari, inviò una mail per segnalare la situazione. Dal 2010 al 2012, lo conferma anche lo stesso don Francesco che la frequentava, la struttura era stata data in affidamento ai volontari dell’Ente Protezioni animali. Dopodiché, per circa 10 anni, è stata lasciata a sé stessa sebbene “occupata”. Voci circa la destinazione dell’area parlavano di un possibile parcheggio, non una prospettiva rosea, a prescindere dalla veridicità, visti i problemi che il Comune registra con i parcheggi con cui si cimenta. Vedi le vicende giudiziarie del parcheggio Zuretti, lo stato pietoso del Ginnetto, senza considerare quello in eterna preparazione della Fiera. Ve ne sono anche altri ipotizzati, l’abbiamo saputo dall’assessore Galasso nel ciclo di conferenze assessorili sul racconto dell’operato amministrativo fino a oggi. Uno sarebbe in piazza Italia, l’altro nei pressi della sede dell’assessorato ai servizi sociali. Un assessore come Mimmo Di Molfetta, grande estimatore e sostenitore delle associazioni sportive, ci ha messo l’occhio sul luogo. Parlando con il Quotidiano di Foggia, in primavera, evidenziò che sarebbe utile come sede e che, nel caso specifico, per quella struttura era complicato il problema della rimozione dell’amianto. Fu un passaggio veloce che non abbiamo approfondito. Oggi in quella struttura abbandonata, hanno preso dimora sei persone.
Paola Lucino
Pubblicato il 27 Agosto 2024