Cronaca

De Santis: “Foggia non è al collasso, ma serve più Stato”

L’intervista. L’assessore alla Legalità del Comune di Foggia fa il punto sulla sicurezza in città

“Non siamo preoccupati, ma sentiamo la responsabilità della situazione”: lo dice in questa intervista al nostro giornale il dottor Giulio De Santis, assessore comunale alla legalità e sicurezza del Comune di Foggia. L’ amministrazione comunale, pur con le risorse limitate che manda lo Stato, fa quello che può contro la criminalità e la violenza a Foggia. Ultimamente, ma non è solo il caso del capoluogo dauno, sono avvenuti due fatti di una certa gravità: l’accoltellamento di un anziano e il ferimento alla testa, con colpi di arma da fuoco, di una diciassettenne. La misura è colma.

Dottor De Santis, che sta accadendo a Foggia? In Sicilia, Catania e Palermo, i rispettivi sindaci, davanti ad eventi simili, hanno sollecitato al Governo, l’invio dell’esercito…

“L’ amministrazione comunale sta facendo tutto il possibile, però la sicurezza e l’ordine pubblico, lo ricordo, sono temi di appartenenza specifica del Prefetto e Forze dell’Ordine e noi come Comune abbiamo da tempo avviato un tavolo continuo con la Prefettura. Inoltre, segnalo che l’Esercito a Foggia già c’è, ma sicuramente qualche elemento di più in copertura del territorio non farebbe male”.

E allora?

“Foggia, come ben sapete, ha attorno due realtà problematiche: Borgo Mezzanone e Borgo dell’Incoronata e per ovvi motivi, si destinano parte delle Forze dell’Ordine alla loro vigilanza. Tali risorse vengono sottratte all’ area cittadina di Foggia, la coperta è corta”.

Come vi state muovendo?

“Come amministrazione il problema lo sentiamo e miriamo a fare tutto il possibile. Stiamo rafforzando il circuito cittadino delle telecamere di sorveglianza e da città in coda alla graduatoria nazionale, puntiamo in poco tempo a diventare la prima per numero e precisione delle stesse, lo stiamo realizzando con una variazione di bilancio. Stiamo anche partecipando ad un bando sempre in materia di sicurezza cittadina per completare le misure di prevenzione e ripresa. Le telecamere servono ad avere una continua visione della città e acchiappare i malintenzionati e comunque hanno un effetto deterrente. Però facciamo appello ad una sicurezza partecipata, ovvero i cittadini devono denunciare le situazioni pericolose e i fatti delinquenziali, in poche parole. collaborino con le Forze dell’Ordine e con noi. La legalità è anche un fatto culturale e non solo di repressione, richiediamo una sorta di antimafia sociale”.

Appunto, come approcciarsi al fenomeno?

“L’ amministrazione comunale ha la sicurezza e l’ordine pubblico come priorità e soprattutto l’ educazione al rispetto dello Stato e delle regole. Per questo abbiamo fatto nelle scuole oltre 200 incontri, un evento nazionale arrivato alla terza edizione. A mio avviso, bisogna vincere la sfiducia e lo scoraggiamento e in tanti casi rieducare i ragazzi che vivono in contesti problematici. Ci angosciano due fenomeni: denatalità e abbandono scolastico”.

Si percepisce insicurezza o no?

“A mio avviso oggi, e non è una provocazione, Foggia città, città bella e della quale andare fieri, è più sicura di tante altre, anche se innegabilmente avvengono episodi condannabili. Recentemente è venuto a Foggia un noto giornalista tedesco che ha fatto i complimenti a tutti noi, era soddisfatto. Non significa che tutto sia bello, ma che non possiamo contribuire ad una visione catastrofista. I problemi si risolvono”.

In concreto?

“Detto delle telecamere di sorveglianza, puntiamo a incrementare il controllo del territorio in alcuni rioni e aprire la IV stazione dei Carabinieri attorno alla Villa Comunale”.

Governo?

“Ci ha lasciato soli, lo scriva e ha responsabilità di questa situazione. Ha speso soldi in Albania e non ha investito il giusto su Foggia. È assente e latitante”.

Bruno Volpe


Pubblicato il 17 Giugno 2025

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