Cronaca

De Sabato: “Primo segno del nuovo corso, ‘delandellizare’ la vigilia di Natale”

Critiche al “campo largo” che si fa bello a Roma. L’auspicio di un dialogo sociale per la città

Fine settimana intenso di politica a Roma. La manifestazione del Pd di Elly Schlein ha portato nella capitale tutta Italia e anche la provincia di Foggia, in pole position, diremmo. La sindaca Episcopo, infatti, intervenuta dal palco, ha rappresentato l’emblema del “campo largo” attuato alle scorse comunali e battezzato in città, in una manifestazione gremita, dalla stessa segretaria nazionale. Qui a Foggia, intanto, si attende la proclamazione degli eletti e la formazione della giunta. Antonio De Sabato- anche lui in attesa di proclamazione e già candidato sindaco-  dissente dalla “narrazione di un campo largo vincente che sta mostrando tutti i suoi limiti tra frizioni e dissensi”.

“Il perimetro è stato allargato troppo, chiunque ha potuto associarsi, la vittoria a Foggia è anche frutto dei voti di centrodestra, per una parte. Di cosa parlano, esattamente? Mi sembra una specie di ‘Partito delle Libertà’ di una volta. Si vende a livello romano un campo largo che è la somma algebrica di tante forze. Perché Pd e M5s non fanno un’alleanza nazionale invece di decidere, volta per volta, a livello locale? Non mi sembra che tutti siano d’accordo sul punto”.

Ha sperato, invano, che dopo la vittoria Episcopo chiamasse tutti i candidati sindaci per sentire le loro opinioni sulla città “e per distendere i nervi dopo una campagna elettorale molto tesa. Invece non l’ha fatto. Per quanto mi riguarda, abbiamo raggiunto un buon risultato, senza aver posizionato nelle nostre liste alcun politico o stratega della politica. Abbiamo chiesto solo il voto dei cittadini. Io sono convinto che serva un dialogo sociale”.

Non demorde, è convinto, come dice, che se nuovo corso sarà, o ‘tutta un’altra storia’, come ha detto la sindaca, “bisogna dare subito l’imprinting”. Ha scritto una lettera a lei indirizzata in cui – nello spirito di riconciliazione del Natale, dopo due anni in cui la ricorrenza è stata all’insegna del commissariamento per mafia – esorta a festeggiare la famosa vigilia con sobrietà. La mission è “de-landellizzare la vigilia”, viverla nel suo significato di condivisione comunitaria senza le “degenerazioni” che hanno caratterizzato le edizioni precedenti del giorno 24 dicembre a Foggia. Una giornata, lo ricordiamo, che tra aperitivi e pizze fritte nelle strade del centro, e una consolle con dj a ogni angolo, ha attirato simpatie ma anche tante critiche, e non solo da parte della Curia.  L’altro obiettivo da raggiungere per De Sabato, è quello di “valorizzare le risorse della nostra meravigliosa città, umane, architettoniche, archeologiche, paesaggistiche, enogastronomiche e culturali uniche, che intendiamo far conoscere e apprezzare a tutti coloro che visiteranno Foggia in questo periodo”. Auspica un coinvolgimento nel programma da parte della città e delle forze politiche, e che la giunta possa far proprio questo tipo di spirito natalizio. Oggi più che mai bisogna affermare i valori della città, restituire significato e qualità alle forme dell’abitare pubblico. Si avverte la necessità di questo ritorno, è indispensabile che ognuno lavori senza contrapposizioni ideologiche per trasformare Foggia in una comunità più inclusiva”.

Ma non tutti, dall’opposizione, la pensano come lui. Giuseppe Mainiero ha già attaccato la sindaca, nella scelta di mantenere la stessa segretaria generale del periodo commissariale, per esempio sul centro di raccolta comunale al Cep, sulla tecnostruttura, sull’impianto di illuminazione, sui temi edilizi. “Sì, Mainiero riprende come se facesse l’opposizione a Landella”, dice De Sabato.

“A dicembre bisognerà approvare il bilancio di previsione, importantissimo. La sindaca avrebbe potuto dare delle indicazioni in tal senso. Oggi li vedo in grande difficoltà, senza armonia. La storia di Manfredonia è sotto i nostri occhi, aggregare non è mantenersi in piedi indistintamente”. La presidenza del consiglio da eleggere rientrerebbe nello schema per cui, se il M5s ha avuto la sindaca, toccherebbe al partito più votato, cioè al Pd, mentre il vicesindaco a “Con”. “Se Nunzio Angiola fosse candidato, e si trovasse un accordo sul suo nome, non sarebbe affatto un problema. Anzi, sarebbe un bel segnale perché, come forze civiche, abbiamo raggiunto il 22%”. (p.l.)

 

 


Pubblicato il 14 Novembre 2023

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