Cronaca

Da Masseria De Vargas un esempio nazionale di agricoltura sociale

Sette regioni italiane coinvolte, tre a Nord, quattro a Sud. Ben 54.110 ettari totali, con una produzione concentrata principalmente nei settori dell’olio, del grano duro e del grano Senatore Cappelli. Undici soci produttori e, tra questi, un volano trainante: il Gruppo Alce Nero, fiore all’occhiello nazionale e dagli anni ’70 all’avanguardia nel comparto biologico. Sono i dati di riferimento di Mediterre.Bio, progetto dal respiro extraregionale presentato ieri mattina, alla Masseria Antonia De Vargas di Foggia, eletta sede legale di questo importantissimo sodalizio che mette insieme produttori, molini e distributori, esito dell’intenso lavoro operato sul territorio dalla Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus presieduta da Rita De Padova. Una location non casuale quella scelta, così come ha sottolineato nel suo intervento il rappresentante del Governo, Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole e Forestali: “L’agricoltura deve avere anche una forte responsabilità sociale, valorizzando l’elemento del welfare agricolo, ed è importante che questo progetto nasca proprio qui. Come Governo – ha sottolineato ancora il viceministro – noi abbiamo l’obbligo di rimuovere tutti gli ostacoli con il fine di sostenere concretamente chi si mette insieme, comunicando ai cittadini che c’è un Paese in grado di trovare la giusta sintesi in un settore sano, in grado di unire ricerca, sviluppo e innovazione”. Oltre ad Olivero, hanno “battezzato” la nascita di Mediterre anche l’europarlamentare Elena Gentile e gli alti rappresentanti delle associazioni di settore: Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Italiane settore Agroalimentare, e Mauro Lusetti, presidente Legacoop.Consolidare le filiere esistenti e svilupparne di nuove in ambito biologico, programmare il lavoro facendo leva sulla forza del volano Alce Nero, pianificare semine ed impianti, sviluppare sistemi di qualità aziendali anche dal punto di vista dei controlli e della sicurezza e, infine, dare fondo al “vero biologico” per produzioni giuste, sane e buone. Questi gli obiettivi di Mediterre.Bio, così come sottolineato da Benedetto Fracchiolla, presidente del neonato patto d’alleanza che, per la prima volta, fa sedere ad uno stesso tavolo produttori, molini e distributori: “Al momento lavoriamo su olio e grano – ha detto – ma sono in cantiere altre realtà produttive, vere e proprie miniere che non vedono l’ora di iniziare”. Una piccola, grande rivoluzione dal forte respiro nazionale, con Foggia e il suo territorio al centro di un progetto che si pone in difesa della qualità, come nelle parole di Lucio Cavazzoni, al vertice del Gruppo Alce Nero: “La Capitanata è presente in questo progetto con 1300 ettari che stanno diventando un punto di riferimento in Italia, ed è per questo che siamo qui, per dare vita a distretti biologici, contaminando tutto il territorio”. Una serie di concetti condivisi anche dagli altri produttori intervenuti questa mattina, provenienti non solo dalla Puglia ma anche da Basilicata, Calabria, Sicilia, Toscana ed Emilia. Tra i soci fondatori di Mediterre infatti, oltre ad Alce Nero (leader italiano nel biologico), Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus (grano) e alla stessa Coop Emmaus (settore lattiero), spiccano i nomi di Finoliva (importante punto di riferimento nel settore dell’olio), i Molini Progeo e De Vita (grano duro, Cappelli e Farro dicocco; trasformazione dei cereali), Oliveti Terra di Bari e F.lli Carrino (olivicola e olearia; cerealicola, olivicola e zootecnica), Denora (cerealicola), Azienda Mastrocaccia Pace (grano), Desiante (cerealicola) e Berardi (seminativi, mandorleti, oliveti e vigneti). “Abbiamo il massimo delle istituzioni presenti per un progetto che si concretizza oggi – ha affermato Giorgio Mercuri, presidente Alleanza Cooperative Italiane settore Agroalimentare – e che parte nel migliore dei modi. Cosa possiamo fare come ente? Intanto sollecitare i produttori ad allearsi affinché possano avere la possibilità di collocare su un mercato ampio i loro prodotti. Poi, possiamo indirizzare le risorse verso il biologico e lavorare sulle regole sia a livello europeo che nazionale”. Un contesto, quello europeo, ripreso nel corso del proprio intervento dall’eurodeputata Elena Gentile, dal 2015 vicepresidente dell’intergruppo economia sociale e membro della commissione per l’occupazione e gli affari sociali, peraltro da sempre vicina alle iniziative messe in atto dalla Fondazione Siniscalco Ceci Emmaus. “L’Europa ci chiede di collegare i Mezzogiorni da una parte all’altra del Mediterraneo – ha dichiarato l’ex assessore regionale della Puglia – rispettando l’ambiente e le persone, e questo progetto è un biglietto da visita importante in questo senso. Sono contenta che si parta da qui, oggi, da quello che per me è una sorta di tempio, in una provincia che può diventare snodo di progetti ben più ambiziosi, guardando per forza di cose anche dall’altra parte dell’Adriatico”. A condividere l’orgoglio di aver avviato Mediterre proprio in Capitanata, la vicepresidente del sodalizio, Rita De Padova: “Una scelta fortemente simbolica che vale come riconoscimento al nostro lavoro e che fa di Masseria De Vargas la sede ufficiale di un progetto così importante”.


Pubblicato il 11 Ottobre 2016

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