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Cresce l’export della Puglia ma meno della media nazionale

Nel 2022, il peso delle esportazioni è stato pari all'1,61%, leggermente inferiore all'1,68% del 2021

Nel 2022 è stato pari a 39.611 euro l’export medio delle quasi 254mila imprese pugliesi, per un totale di 10,055 miliardi, in crescita del 14,81% rispetto al 2021 quando ammontava a 34.500 euro, per un totale di 8,758 miliardi. E’ quanto emerso durante la quinta edizione del forum Riada “L’impresa si fa e si racconta”, dedicata al modello imprenditoriale italiano nel mondo. Nel 2022, il peso dell’export pugliese sul totale nazionale è stato pari all’1,61%, leggermente inferiore all’1,68% del 2021. Nonostante la buona crescita dell’export pugliese, in linea con quella delle regioni del Sud (+15,38%) ma inferiore alla media nazionale (+19,96%), il valore medio delle esportazioni delle aziende pugliesi deve ancora recuperare terreno, tra gli altri, su quello di Campania (oltre 49mila euro) e Sicilia (60.600).
Lontane ancora le imprese prime della classe a livello nazionale, quelle del Friuli-Venezia Giulia (che esportano, in media, quasi 274mila euro) e dell’Emilia-Romagna (oltre 234mila euro).
“L’industria pugliese vanta tanti settori di eccellenza, in primis quello dell’agroalimentare – ha ricordato Alessandro Ricchiuti, amministratore delegato di Riada Partners SpA, la società esperta in materia di consulenza manageriale, fiscale e contabile promotrice dell’evento – sebbene ci siano praterie all’estero per tante piccole e medie imprese di eccellenza, il nanismo a livello dimensionale penalizza l’export regionale. Un grande aiuto alle aziende potrebbe derivare da una misura regionale, come quella recentemente adottata dall’Emilia-Romagna, che preveda contributi a fondo perduto per finanziare studi di fattibilità e attività di marketing finalizzati a promuovere processi d’internazionalizzazione”.

Urso: “La tutela del made in Italy è uno dei capisaldi dell’azione di governo”

 “La tutela del made in Italy è uno dei capisaldi dell’azione di questo governo per generare uno sviluppo reale. Dobbiamo offrire il massimo sostegno a chi produce, anche guardando i mercati esteri dove l’Italia continua ad affermarsi: i recenti dati sul saldo commerciale extra Ue evidenziano un nuovo record storico per le esportazioni italiane, al top da 30 anni”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, in collegamento durante la quinta edizione del Forum Riada “L’impresa si fa e si racconta” in corso a Bisceglie.
“Questa – ha aggiunto – è solo l’ultima significativa conferma della straordinaria vitalità delle aziende del nostro Paese.
Solo in Puglia sono 5.600 gli operatori del commercio sull’estero e nel 2022 avete superato in valore assoluto i 10 miliardi di euro di esportazioni: un grande successo che racconta una Regione desiderosa di crescere, come del resto le tante aree del Sud Italia che, tanto nei settori tradizionali quanto in quelli innovativi, continuano ad assicurare uno straordinario contributo al Paese”.
“La Puglia – ha dichiarato il presidente della Regione, Michele Emiliano – cresce e lo fa puntando sui mercati esteri che riconoscono la qualità del prodotto, l’eccellenza del made in Italy ma anche la capacità di innovare. Tradizione e innovazione sono i punti di forza di una Puglia amata per le sue tipicità e apprezzata per la produzione scientifica e tecnologica che ci rende sui mercati internazionali un hub dell’innovazione capace di attrarre investimenti. Questi risultati sono stati possibili grazie ad un lavoro costante su cui Regione Puglia sta puntando attraverso la partecipazione alle principali manifestazioni fieristiche in Italia e in tutto il mondo”.

Beppe Fragasso: “È nostra premura sostenere le aziende che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra associazione”

“È nostra premura sostenere le aziende che rappresentano il fiore all’occhiello della nostra associazione, tra cui c’è anche Riada Partners che ci ha dato l’opportunità di riflettere e dare contributi su un tema fondamentale per tanti nostri associati, quello dell’internazionalizzazione” – ha dichiarato Beppe Fragasso vicepresidente di Confindustria Bari e BAT –. Tra le esperienze raccontate nel settore dell’agroalimentare, quella della Oropan Spa di Altamura che, nel 2022, ha esportato prodotti del settore bakery per circa due milioni e mezzo di euro: “Nonostante il rincaro del grano, quello dei costi di trasporto e l’instabilità geopolitica a livello globale, nel 2022 la crescita del nostro export ha sfiorato il 20% – ha dichiarato Lucia Forte, amministratore delegato di Oropan SpA, che esporta in 26 paesi al mondo la tradizione altamurana del Pane di qualità – contro il +14,3% registrato dall’export italiano nello stesso comparto. Oltre al mercato britannico, dove abbiamo esportato oltre 500 tonnellate di prodotto l’anno scorso, e paesi in cui stiamo crescendo rapidamente come Belgio, Germania e Olanda, con incrementi tra il 60% e il 125%, stiamo riscontrando grande interesse anche in altri mercati europei e in paesi più lontani come Australia, Emirati Arabi Uniti e Canada”.

“Il comparto del pomodoro – ha aggiunto Gianmarco Laviola, amministratore delegato di Princes Industrie Alimentari – è un’eccellenza dell’agroalimentare Made in Puglia che traina l’economia italiana sui mercati globali grazie al riconosciuto livello di qualità e sostenibilità raggiunto. Basti pensare che, nel nostro caso, la quota destinata all’export rappresenta il 90% della nostra produzione. Oggi, tuttavia, il settore si appresta a fronteggiare numerose sfide sia sul piano internazionale (come il fenomeno dell’Italian sounding) sia su quello nazionale, generate, ad esempio dagli impatti del cambiamento climatico. Per far sì che il comparto vinca queste sfide è necessario lavorare ancora di più verso una maggiore trasparenza e tracciabilità dei prodotti e in una logica di sistema che valorizzi le peculiarità del settore, sia sotto il profilo economico sia sotto il profilo della sostenibilità”.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, intervenendo sui temi legati alla vocazione naturale della portualità pugliese, ha ricordato che “più del 50% delle merci che arrivano in Italia sono movimentate nei porti meridionali. I porti, in generale, possono essere volano dell’economia italiana; quelli del Sud, in particolare, costituire un’occasione di riscatto per superare il gap con il Nord. Nel 2022 il sistema dei porti dell’Autorità dell’Adriatico Meridionale è cresciuto del 16% come traffico merci, più di tutti i porti italiani”.


Pubblicato il 6 Maggio 2023

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