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Coronavirus: quali danni per economia e turismo in Puglia?

Vede nero sul versante economico che interessa il turismo cinese che decide di visitare la nostra Penisola e in particolare la nostra regione, il vicepresidente del Consiglio Regionale pugliese, Giandomenico Gatta. Da quando è scoppiata l’epidemia le cose stanno accadendo così in fretta che è difficile dare numeri e percentuali precise sui danni provocati dal ‘coronavirus’, però Gatta vuole vederci chiaro. Per lui i numeri sono eloquenti: “”….si parla di una perdita ottimistica di 13,2 milioni di presenze turistiche nel nostro Paese, con un’impennata alle stelle di disdette a causa del clima di psicosi provocato dal “coronavirus”. Poiché la nostra Puglia gode di un ‘trend’ positivo sul fronte turistico e questi dati ci allarmano non poco, chiedo alla Giunta regionale se abbia una fotografia delle eventuali perdite patite dal sistema ricettivo, anche perché la riduzione dei flussi turistici si ripercuoterebbe inevitabilmente su tutta la nostra economia””. Le stime sono state elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo e l’Ente Regione Puglia, da regione a vocazione turistica, secondo Gatta non può farsi trovare impreparata. “”Dobbiamo saper immaginare, per tempo, delle misure di sostegno alle aziende del settore. Così come, nel caso, c’è da pigiare il piede sull’acceleratore per promuovere, con ancora più determinazione, il nostro territorio sul palcoscenico internazionale, per colmare le paventate perdite. Insomma, posto che il turismo per la Puglia è un valore straordinario, non vorremmo che il timore del virus possa incidere negativamente sul sistema e sulle nostre attività economiche. Alla Giunta Emiliano chiediamo di conoscere le stime sulle perdite attuali ed anche se ci siano in campo dei progetti per sostenere l’intero indotto””. In realtà non sono solo gli operatori turistici pugliesi a piangere lacrime amare per la perdita del turismo con gli occhi a mandorla, ma in questo momento, più che altro per colpa della psicosi creatasi dalle notizie allarmanti provenienti dai paesi dell’Est, pure i tanti cinesi ormai naturalizzati pugliesi che lavorano nel campo della ristorazione cinese. Tanto che il Codacons, con un gesto simbolico per combattere le false notizie che si rincorrono sui social e per contrastare i crescenti casi di intolleranza contro le comunità asiatiche che si sono verificati in Italia, ha deciso di scendere in campo sul “coronavirus”. Contro le false notizie, per capirci, che stanno provocando danni economici enormi, appunto, a negozi e ristoranti asiatici. L’iniziativa di qualche giorno fa, svolta a livello nazionale e locale, per dimostrare come non esistano pericoli a frequentare gli esercizi commerciali gestiti da cinesi, considerato che il cibo -come dovrebbero sapere tutti – è acquistato fresco in Puglia. Negli stessi mercati e supermercati dove acquistano i pugliesi.

 Antonio De Luigi


Pubblicato il 7 Febbraio 2020

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