Cultura e Spettacoli

“Confesso che ho ‘disegnato’”, un’antologica delle opere di Savino Russo

Sarà inaugurata sabato prossimo, alle ore 18, nella galleria della Fondazione Banca del Monte di Foggia (Via Arpi 152), la mostra “Confesso che ho ‘disognato’. Quarant’anni di grafica” dedicata a Savino Russo, grafico editoriale foggiano prematuramente scomparso lo scorso novembre.
«Savino Russo aveva fatto della lealtà e della coerenza -scrive il Presidente della Fondazione, Saverio Russo, nell’introduzione al catalogo- le sue cifre esistenziali, non chiedendo mai contropartite quando veniva chiamato a ricoprire incarichi spinosi».
«Conoscevo Savino -dice ancora il presidente della Fondazione- dalla metà degli anni Ottanta. Ci fece incontrare la comune passione per la storia del nostro territorio e per la tutela del suo patrimonio culturale, materiale ed immateriale. Conoscevo il suo impegno nel Cenacolo culturale “Contardo Ferrini” e il suo lavoro nel quartiere ‘Croci’, la sua passione per la storia federiciana e le istituzioni religiose, in particolare le confraternite laicali, e la sua spiccata attitudine all’alta divulgazione, di cui è prova mirabile l’aureo volumetto, pubblicato nel ’97 e da lui curato e, in gran parte scritto, Saluti da Foggia. Guida della città”. “Questa mostra, da lui curata in tutti i dettagli, ci aiuta  a conoscere meglio anche la sua produzione grafica, perché molto di quello che si vedeva in giro, a Foggia, tra copertine di libri, manifesti, loghi istituzionali, era frutto della sua creatività».
La mostra è costituita da una serie di pannelli che sintetizzano la sua attività di grafico, in una sorta di rassegna per temi, che si conclude con quindici “tavole anatomiche” dove ogni organo umano è riprodotto perfettamente, con l’aggiunta di elementi che ne esplicitano in maniera ironica la funzione o gli acciacchi più ricorrenti. Una sorta di ritorno alle origini, dal momento che, mentre cercava la sua strada, dopo gli studi liceali, aveva iniziato proprio a coltivare la grafica disegnando tavole anatomiche per i suoi professori alla Facoltà di Medicina di Padova.
In circa quarant’anni di attività, ha scritto a sua volta Gaetano Cristino, Savino Russo «ha saputo tessere ‘trame di racconti sottili, dense di metafore e allusioni’ ed ha sottolineato con ironia tagliente le debolezze umane, le deficienze della politica, ma anche le gioie e i dolori della quotidianità, ed ha saputo parlare di noi ‘anche senza parole’ ed anche quando disegnava copertine di libri o marchi e loghi efficaci e significativi per promuovere un territorio o identificare un’azienda, non dimenticava di essere anzitutto rispettoso e sincero verso la gente cui si rivolgeva».
La mostra, in cui saranno esposti anche alcuni disegni originali di Savino Russo oltre a materiale documentario, rimarrà aperta fino al 4 febbraio con i seguenti orari: dal lunedì al sabato, 9.30-12.30; 17.30-20.


Pubblicato il 20 Gennaio 2015

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