Comuni pugliesi, distinguersi è d’obbligo
Complessa è l’indagine sulla genesi dei poleomini, ovvero quei toponimi che fanno riferimento ai centri abitati. Al contrario tale indagine si rivela facile quando il poleomino comincia per ‘San’, segno che l’origine del nome di un centro abitato è legata al culto di una figura religiosa. Un fenomeno diffusissimo in Italia, questo, e al quale la Puglia non estranea con una ventina di casi. Una caratteristica dei poleomini è la loro singolare lunghezza. Una caratteristica che si spiega con la necessità di distinguere un comune dai tanti altri dedicati allo stesso Santo. Ad esempio, quel ‘Rotondo’ aggiunto a ‘San Giovanni’ serve a differenziare il Comune del foggiano da altri undici centri abitati: San Giovanni in Fiore (CS), San Giovanni a Piro (SA), San Giovanni Teatino (CH), San Giovanni Valdarno (AR), San Giovanni in Galdo (CB), San Giovanni Lupatoto (VR), San Giovanni in Marignano (RN), San Giovanni al Natisone (UD), San Giovanni in Persiceto (BO), San Giovanni Campano (FR) e infine San Giovanni Incarico (FR). Questa modalità di distinzione può prescindere da motivi religiosi. Cassano, la città dell’entroterra barese a due passi dalla Foresta Mercadante, senza quel ‘delle Murge’diverrebbe un bel rompicapo per ogni postino dal momento che esistono anche Cassano all’Ionio (CS), Cassano d’Adda (MI), Cassano Irpino (AV), Cassano Magnago (VA), Cassano Spinola (AL) e Cassano Valcuvia (VA). Singolare il caso di Rodi Garganico, una volta semplicemente Rodi e poi oggetto di quell’aggiunta per non fare confusione con Rodi Egeo, la nota località del Dodecanneso. In genere questi poleomini così lunghi riguardano centri abitati di piccole dimensioni. Ma qualche volta anche città di una certa consistenza devono scongiurare omonimie : per esempio Ruvo di Puglia, che conta oltre 25mila abitanti, deve evitare di essere confusa con Ruvo di Monte, una paesetto della provincia di Potenza dove risiedono solo 1054 persone. Non inganni invece il caso di Polignano a Mare : in tutt’Italia non esiste altra località che si chiami anche solo ‘Polignano’. Singolare il caso di San Giuliano di Puglia, che a dispetto del nome è in provincia di Campobasso (fino al 1949 rientrava nella provincia di Foggia, ma con la costituzione della regione Abruzzi e Molise, la cittadina fu inglobata nel territorio molisano, all’interno del quale rimase anche dopo la costituzione della regione Molise nel 1963). Infine, Ceglie Messapica: il piccolo centro del brindisino (che fino al 1988 si chiamava ‘Ceglie Messapico’) da quasi un secolo potrebbe fare a meno di quella specifica, una volta necessaria per non fare confusione con Ceglie del Campo. Ma quest’ultima località, ha smesso d’essere un comune autonomo dal 1928, involvendo prima in frazione di Bari, poi (nel 2014) in IV Municipio del capoluogo pugliese.
Italo Interesse
Pubblicato il 20 Gennaio 2018