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Comune di Manfredonia, timbravano il cartellino e andavano a fare la spesa

Tre dipendenti e otto lavoratori socialmente utili del Comune di Manfredonia sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Guardia di finanza, sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare, con l’accusa di truffa ai danni dell’ente comunale e della Regione Puglia.  Sono accusati, assieme ad altre undici persone indagate a piede libero, di aver timbrato il cartellino di presenza al lavoro, ma di essersi dedicati ad altre attivita’. Agli indagati e’ stato anche notificato l’avviso di fine indagine. Dal 2013 al 2014 i militari hanno installato microtelecamere nei pressi delle apparecchiature marcatempo del Comune ed hanno eseguito numerosi servizi di osservazione e pedinamento nei confronti degli indagati. “Una attivita’ – ha dichiarato il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, Francesco Gazzani nel corso di una conferenza stampa – che ha consentito di riscontrare una pluralita’ di dipendenti che, oltre a quello personale, marcavano il badge di altri colleghi impegnati altrove. Sono stati ripresi anche familiari che utilizzavano il badge del proprio congiunto che era impegnato a svolgere altre attivita’ lavorative ‘in nero’, come nel caso di uno degli indagati che faceva l’idraulico”. C’era anche chi, tra i dipendenti, dopo aver timbrato l’entrata, non accedeva agli uffici ma si dedicava ad acquisti presso mercati rionali e settimanali. Alcuni lavoratori socialmente utili, seppur formalmente presenti, non si recavano al lavoro e percepivano ore di straordinario attraverso false timbrature del badge. Il gip, oltre ad ordinare gli arresti, ha disposto il sequestro preventivo per equivalente dei beni degli indagati per recuperare le somme indebitamente percepite.


Pubblicato il 5 Giugno 2015

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