“Colpevoli” tra gli ospiti de “Il Sorriso”: il Maggio dei libri si colora di giallo
Oltre venti ospiti del Centro Diurno Disabili e le classi IV B e IV D dell’Istituto “Einaudi”, in alternanza scuola-lavoro, hanno incontrato la giornalista foggiana nell’ambito degli appuntamenti culturali organizzati per il “Maggio dei Libri”. Nelle scorse settimane, gli ospiti della RSSA hanno letto le storie dei detenuti della Casa Circondariale di Foggia insieme con la loro educatrice, Claudia Bonavoglia, scoprendo un mondo sconosciuto. “Abbiamo affrontato un capitolo alla volta e poi ci siamo confrontati su alcuni argomenti, come il rapporto tra i detenuti e i figli, l’affettività, la sicurezza per chi entra come volontario. Il libro è piaciuto ai ragazzi, ha destato molto interesse”. Numerose le domande poste all’autrice, nel corso della mattinata, dalle motivazioni che hanno portato a intervistare solo uomini a quali siano le reali possibilità di una riabilitazione, una volta scontata la pena, a quali siano i rapporti tra agenti penitenziari e detenuti. “A me ‘Colpevoli’ è piaciuto – il commento di una degli ospiti – perché si partecipa emotivamente, durante la lettura. Vivi le stesse sensazioni dei detenuti intervistati e questa è una cosa positiva. Secondo me ora si potrebbe scrivere un libro sulle storie dei tossicodipendenti, in tanti si sono rovinati la vita con l’abuso delle sostanze stupefacenti”. “Colpevoli” è un viaggio nelle sezioni dell’Istituto Penitenziario foggiano, tra le celle, le aule scolastiche, i passeggi, nella cucina e in tutti i luoghi accessibili. È, soprattutto, la rivelazione delle storie che ci sono dietro i nomi e le foto segnaletiche cui hanno abituati la cronaca nera e giudiziaria. “Colpevoli alcuni detenuti si sentono fino in fondo, – ha detto Annalisa Graziano, durante la presentazione – altri in parte. Ma tutti si sono messi in discussione, raccontandosi e hanno ‘scritto’ alcune pagine insieme a me”.La prefazione di “Colpevoli”, realizzato con il sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia e in collaborazione con il CSV Foggia, porta la firma di don Luigi Ciotti. “Queste pagine – scrive il presidente di Libera – ci aiutano a ricordare che il carcere non è una terra marginale o un mondo a parte, ma un’eventualità nella storia delle persone. Scaturita certo da scelte sbagliate, di cui è giusto rendere conto, ma anche da opportunità negate, dall’assenza di alternative”. La postfazione è stata affidata a Daniela Marcone, vicepresidente di Libera e figlia di Francesco Marcone, vittima innocente di mafia.L’autrice, che da diversi anni è anche assistente volontario della Casa Circondariale di Foggia, ha rinunciato ai diritti d’autore: saranno investiti per realizzare attività di volontariato all’interno del Carcere.
Pubblicato il 15 Maggio 2018