Coldiretti Puglia: “Ai giovani i terreni tolti alle mafie”
Assegnare i terreni agricoli sequestrati alla criminalita’ organizzata ai giovani e alle cooperative che si occupano di agricoltura sociale: e’ la proposta di Coldiretti Puglia in risposta all’ipotesi del Viminale di assegnare i beni confiscati alle mafie per dare una risposta in caso di sgombero di edifici occupati. “In Puglia sono 6.057 i terreni sequestrati alle mafie – dice il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele – il 20,4% dei 29.689 sparsi in tutta Italia, anche perche’ il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni beni, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilita’ dei soggetti mafiosi. Cosi’ vengono sprecati tra i 20 ed i 25 miliardi di euro per il mancato utilizzo dei beni confiscati sulla base delle stime dall’Istituto nazionale degli amministratori giudiziari (Inag)”.“In Puglia, dunque, vanno inutilmente in fumo – aggiunge – tra l’1,9 e i 2,37 miliardi di euro a causa di inadempienze, procedure farraginose, lungaggini burocratiche. I criminali che non vengono sgomberati dagli immobili godono persino del vantaggio di non dover pagare le tasse sul bene, poiche’ sequestrato. Senza dimenticare che i beni di fatto non riutilizzati, anche quando non sono piu’ direttamente a disposizione dei soggetti mafiosi, comunicano all’esterno il permanere del loro controllo sul territorio”. “Sarebbero, invece, strumenti di avvio e consolidamento delle attivita’ agricole, gestite da giovani agricoltori e dalle cooperative che si occupano attivamente di agricoltura sociale”, conclude Cantele.
Pubblicato il 29 Agosto 2017