Cronaca

Coldiretti, cresce l’export della Puglia dopo la Brexit

La Brexit ha fatto diminuire le esportazioni italiane in Gran Bretagna con un calo complessivo del 12 per cento che colpisce un po’ tutti i settori, dall’agroalimentare alla moda fino alle auto e al mobile, per una perdita totale di 2,7 miliardi in un anno se il trend sara’ mantenuto. In controtendenza la Puglia ha tenuto, con un aumento nel 2017 “del valore delle esportazioni di 11 milioni 878.350 euro rispetto all’anno precedente, dovuto alle buone performance del vino e del comparto ortofrutticolo che hanno compensato il calo di pasta e formaggi, mentre non sono ancora stati resi pubblici i dati del 2018”, ha spiegato il presidente di Coldiretti Foggia, Giuseppe De Filippo, all’incontro su “L’ombra della Brexit sulla Pac post 2020”, a cui il vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha dato un contributo da Bruxelles. Con la svalutazione della sterlina e’ diventato in ogni caso piu’ caro per gli inglesi acquistare cibi stranieri. Vino, pasta, ortofrutta e formaggi made in Italy sono quelli che rischiano di piu’. La Commissione Ue, dopo l’uscita della Gran Bretagna, prevede sul primo bilancio pluriennale una riduzione complessiva per le spese di Politica agricola comune (Pac) che ammonta al 9,5% a prezzi correnti. “A pagare il conto della Brexit non puo’ essere l’agricoltura che e’ un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici, all’immigrazione, alla sicurezza. Indebolire l’agricoltura, che e’ l’unico settore realmente integrato dell’Unione, significa minare – ha sottolineato Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia – le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico per il suo futuro”.


Pubblicato il 16 Maggio 2018

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