Cerignola: parlare a bambini e ragazzi, istruzioni per l’uso
Non capita soltanto a un Sindaco soffermarsi a dialogare con un bimbo o con l’aspirante leader d’una combriccola di ragazzini. Anche a noi, comuni anonimi cittadini è sovente accaduto tentare di muovere un rimprovero ma sentirci presto rimbeccati da intraprendenti giovincelli. Più a loro parli con forbito linguaggio più essi seccamente ti rispondono e ti deridono facendoti zittire di stucco come un rincitrullito. Se instauri un rapido ragionamento, soprattutto coi bambini che hanno superato la soglia dei dieci anni, puoi sempre rimetterci qualcosa, anche quando ti porti giù ai loro livelli idiomatici, specie se ti sembrano figli di ciabattini o manovali neanche qualificati. Un maschietto inoltre può solo sembrarti a prima vista uno strafottente propenso a morderti sul piano della < dialettica dialettale >. I piccini, proprio perché creature < in divenire > sono diversi uno dall’ altro. ( = Che ne sai tu di un campo di grano ?… ). L’ intellettualità delle docenti del Centro Sud, formatesi in gran parte negli Istituti magistrali di città a demografia dimensionata come Cerignola o Maddaloni ( prov. di Caserta ), è riuscita a propria volta a educare generazioni di scolari indirizzandole verso la virtù principale che questa tanto vituperata Scuola ( ci ) ha per fortuna saputo trasmettere : questa dote ereditata si chiama < curiosità >, che è la forza, esiziale, di voler sapere / apprendere il tutto su tutti… Il caso scoppiato da noi ha finito col tramutarsi, a meglio riflettere, in una lezione paradossale : s’è insomma compreso che proprio col suo silenzio, proprio con un’ assalto dialettico subito dall’incalzante cazziatone di quel primo cittadino in fascia tricolore, il bambino bocciato al primo anno di scuola media ha saputo a suo modo reagire ribattendo a ogni epiteto offensivo con un (assordante !) auto isolamento. Il quasi undicenne Franco Paolo P. ha come posto a se stesso e a tutti noi fruitori del < web spettacolo > la sconvolgente domanda : “ Ma questo che vuole oggi da me poveretto ? “. Forse l’intento provocatorio del Sindaco Metta mirava a ottenere dal piccolo Franco una dichiarazione di pentimento coram populo? No, non si trasmette in sì incauta diretta streaming, a mezzo di uno sciocco operatore del proprio team, lo sguardo conturbato di un minorenne. Tali interventi non rientrano nei canoni d’ un esperto in “ prudentia iuris “. Altresì va considerato che uno dei Padri della Chiesa, S. Tommaso d’Aquino ( Frosinone ) – circa l’importanza dell’ uso della forma che incide sulla migliore comprensione del contenuto d’ una predica – ammoniva in lingua latina : “ nihil est in intellectu, quod non prius fuerit in sensu “. Mentre ancora imperversano i servizi della cronaca sulla gaffe di Metta d’ inizio luglio (domenica 14 ultima scorsa è intervenuto nientemeno che sulla prima pagina della quotata “Repubblica“ Francesco Merlo ), per noi l’ occasione è propizia per lodare l’ atteggiamento di quasi superiorità morale alla contesa assunto dalle maestre e insegnanti pure di sostegno ! di una Comunità che resta comunque positiva e sorprendente Comunità. Esse non si sono esibite minimamente sulla passerella dei gossip digitali. Si pensi anche che alcune di loro hanno conseguito onori e crediti per avere tenuto corsi di specializzazione DI.SCO. ( lotta alla Dispersione Scolastica ). Anche le altre cento e passa catechiste e animatrici dei campi estivi di quartiere non sono cascate nella rete dei commenti tanto sbrigativi quanto apodittici. Lo possiamo affermare con fierezza : il piccolo grande mondo delle educatrici e precettrici di Cerignola ha dato prova di saggia umiltà e di professionalità. Lo confesserò anch’io: mi piace quest’ Intellettualità Femminile; l’invidio; e, per davvero, m’intriga…
Beniamino Mastroserio
Pubblicato il 15 Luglio 2016