Cronaca

Cerignola. Odio, rancori e dissapori familiari, ecco l’omicidio Perucci

Maglia a righe e pantaloni beige, aria quasi smarrita ed un foglio bianco che gli copriva il viso. Così è apparso nella tarda mattinata di ieri Carmine Cucchiarale, killer di Anna Perucci, mentre lasciava il Commissariato di Polizia di Cerignola e veniva scortato dagli agenti presso la Casa Circondariale di Foggia. L’uomo ha cinquant’anni, ventuno dei quali già trascorsi in carcere. Si tratta, come già ipotizzato negli scorsi giorni, di un parente della vittima coinvolto nel noto Processo Cartagine del 1994 che determinò uno smacco fondamentale alla mafia locale; il Cucchiarale era stato, in passato, anche coinvolto in attività di spaccio di droga e rapina a mano armata. Erano quasi le 07:00 del mattino di ieri quando il killer si è recato accompagnato dal suocero presso il Commissariato di Polizia per costituirsi portando con se l’arma del delitto, una calibro 7,65 con la matrice praticamente abrasa. Appena arrivato, ha dichiarato: “Sono quattro giorni che non dormo” e, pur essendosi avvalso della facoltà di non rispondere, il gesto è apparso agli inquirenti come una chiara ammissione di colpevolezza. Alle ore 10:50 è stato condotto in carcere scortato dagli agenti di polizia del locale commissariato; l’ultimo saluto lo ha rivolto ad un cognato in lacrime che lo aspettava all’uscita. ‘Non ti preoccupare. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia.


Pubblicato il 2 Settembre 2010

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