Cronaca

Cerignola e i sindacati: che direbbe Di Vittorio?

I muri sono caduti. Le ideologie anche. Certo però che fa sempre effetto, veder nascere a Cerignola “la rossa”, terra natia di Giuseppe Di Vittorio, una sede dell’ Ugl (Unione Generale del Lavoro). Il sindacato di destra. Dei “fasci”, come avrebbe detto un po’ di tempo fa qualche compagno nostrano, magari convinto davvero di vivere in quella che in molti definivano la Stalingrado del Sud. Oggi le cose sono cambiate. L’ Ugl apre a Cerignola e nessuno alza le barricate. Per fortuna. Il dominio assoluto Cgil già da qualche tempo sta conoscendo “tempi di magra” a fronte di una forte crescita della Cisl (si parla di circa 4000 iscritti). La “guerra dei numeri” però non basta a spiegare una “crisi di rappresentatività” che l’intero mondo sindacale sta conoscendo. Ridotti spesso a fare i  730 come se un sindacato non potesse vivere senza i suoi Caf. Impegnato per la “lotta alla pensione d’invalidità”, dimenticando la schiera di giovani precari, lavoratori “a nero” e lavoratori “neri” (o comunque immigrati) che non chiedono di “restare” nel mondo del lavoro. Più semplicemente chiedono di entrarci. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia


Pubblicato il 11 Dicembre 2010

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio