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Cera: “Il Pd è rimasto comunista e ha ucciso il paese”

“Il paese è in ginocchio, abbiamo un’ultima chance per salvarlo”. Inaugura con toni apocalittici la sua campagna elettorale da sindaco di S. Marco il deputato Angelo Cera. Sono quattro, per ora, le liste che lo appoggeranno, compresa l’Udc: Cambia rotta, Popolari per la Libertà e Città Futura. Il clima in paese è molto teso. Il Partito democratico, com’è noto, è deciso a riproporre la candidatura dell’uscente Michelangelo Lombardi, Rifondazione comunista chiede invece le primarie “per ricompattare la coalizione”- com’ebbe a dire il segretario provinciale Antonello Soccio, sammarchese come Cera – Sel non ha la forza dei numeri di Rc, l’Idv propone un suo nome, il Pdl si sta organizzando a prescindere dal deputato con cui, causa, anche, i conflitti in Provincia, sarà molto difficile avviare qualunque dialogo. Su quest’analisi di scenario, piombano come sassi le parole del candidato sindaco, sereno ma deciso a dare un taglio netto con il passato: “In due anni dobbiamo svolgere un’azione incisiva e avvolgente per salvare il paese, se non ci riusciamo il paese è morto”. Ravvisa segni funesti in quel che resta, per esempio, della scorsa campagna elettorale: “Lombardi e Vendola promisero, allora, la riapertura dell’ospedale , oggi scompaiono 42 posti letto ospedalieri più 15 di Cim. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia  


Pubblicato il 2 Dicembre 2010

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