Cecilia Simone: “La cura del proprio patrimonio collettivo senza deleghe”
Strategia condivisa e piano di tutela e fruizione del Comune di Manfredonia

“Stiamo in ascolto nella valorizzazione delle competenze, essendo un ecosistema ci prendiamo la nostra parte di responsabilità”. Lo dice Cecilia Simone, assessora al bilancio, patrimonio, demanio e politiche educative del Comune di Manfredonia all’interno del progetto Marea. Il memorabile incendio di questa estate (ma anche di quelli precedenti) nell’Oasi di Lago, ha lasciato il segno nella comunità: “Questo tipo di criticità ha messo a fuoco il valore che gli è stato riconosciuto dal territorio, che si è sentito defraudato di queste zone, quelle umide soprattutto, dove è nata la nostra civiltà, la civiltà dauna. Quando abbiano iniziato l’amministrazione c’era questa cosa del passato come se ce ne dovessimo difendere. Da quando ci siamo insediati si è ricreato un centro, un riferimento per tutte queste realtà”. Riprendendo una frase di Michela Murgia, “non ci sono colpe del passato né pesi del presente che possano esimerci dal prenderci la responsabilità di sognare il futuro”, aggiunge: “Le associazioni che hanno continuato a operare in questo territorio si sono prese la responsabilità di non abbandonarlo, ed è cresciuta la consapevolezza. Tutti gli assessori hanno avviato dei processi di partecipazione, tutte le progettualità sono costruite insieme a chi si occupa di questo”. A maggior ragione, fa sapere l’assessora, dopo che, appena insediata la nuova amministrazione, una lettera del Ministero chiedeva che Lago Salso diventasse riserva di Stato. “Abbiamo cercato di frenare perché non ne saremmo più stati proprietari, abbiamo preso tempo per cercare un’alternativa. Ma poi te ne devi prendere cura, devi trovare i mezzi per farlo, devi avere una visione. L’ecomuseo del mare fa sì che ci si prenda cura del proprio patrimonio collettivo senza deleghe”.
Ci siamo soffermati sul Lago Salso in quanto è ancora senza una governance e l’auspicio è che il percorso del progetto Marea possa snodarsi proprio al suo interno, in futuro, nonché in tutta la zona che racchiude patrimoni diversi, archeologici, storici, ambientali. “L’università di Roma, che viene a fare gli scavi a Coppa Nevigata con quella di Foggia, insieme all’ArcheoSipontum, stanno dando grande visibilità al territorio. Per rendere fruibile e tutelare questo patrimonio ci devono essere enti, università, soprintendenza, Parco del Gargano. Da parte di quest’ultimo può esserci stata, in passato, qualche assenza, ma non serve a nulla mettersi l’uno contro l’altro. In Marea noi, come Comune, possiamo mettere a disposizione il supporto tecnico, economico. Si tratta comunque di un investimento, e puntiamo anche sulla formazione ed educazione”.
Oltre il progetto Marea, il Comune si sta occupando di selezionare un’impresa sociale che guidi nella costruzione del piano strategico della cultura e del turismo. “Avevamo avviato dei percorsi per poter candidare Manfredonia a Capitale della cultura italiana recependo le istanze dai cittadini attivi. Ci siamo resi conto, però, che questa cosa può essere resa possibile solo se si crea una pianificazione, una strategia più strutturata Un piano strategico che ci metta in condizione di avere una visione”. (p.l.)
Pubblicato il 8 Ottobre 2025



