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Caporalato: la procura di Foggia crea un pool di due pm e 30 investigatori

La procura presso il Tribunale di Foggia ha istituito un pool composto da due magistrati per indagare sul caporalato in agricoltura, sulle connessioni tra caporali e criminalita’ mafiosa e sui reati ‘spia’ legati al fenomeno che affligge da tempo le campagne pugliesi come estorsioni, violenze ed esplosioni. Il pool, composto dai pm Dominga Petrilli e Francesco Diliso, e’ coordinato direttamente dal procuratore Leonardo Leone de Castris che ha a disposizione una trentina di uomini della polizia giudiziaria. La zona del foggiano tradizionalmente interessata dal fenomeno del caporalato e’ quella Sub garganica e di Cerignola, a maggiore vocazione agricola. Soprattutto in quest’area e’ concentrata l’attenzione degli inquirenti e della polizia giudiziaria. Il 4 settembre scorso proprio a Foggia circa 200 lavoratori stranieri di varie nazionalita’ hanno partecipato alla ‘Giornata di mobilitazione contro lo sfruttamento, il caporalato, il razzismo e a favore dei diritti di cittadinanza’ con una marcia conclusasi dinanzi alla prefettura. I circa 200 manifestanti che chiedevano verità e giustizia per la morte del 37enne del Burkina Faso, ucciso da due agricoltori in località ‘Ponte Vaccarella’ per il furto – secondo la versione ufficiale – di tre meloni. Per i manifestanti  Mamadou è “morto di razzismo, che continua a provocare vittime ”, come si leggeva nei volantini distribuiti in strada. “Una drammatica situazione alimentata dall’odio sociale e dalla ‘caccia all’immigrato’ all’interno di una società prossima al collasso – non solo economico, ma anche sociale – che continua ad accanirsi contro il più povero”. Pochi giorni piu’ tardi, nel corso di controlli compiuti in 36 aziende agricole della provincia di Foggia, la Guardia di Finanza, su 260 lavoratori, ha accertato che 49 non avevano alcun contratto e quattro erano irregolari.


Pubblicato il 3 Ottobre 2015

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