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Campi Diomedei. Landela vs Cinque Stelle: “Una forza politica dovrebbe sempre avere il coraggio delle proprie posizioni”

Continua a tenere banco in città la questione della sospensione di lavori per i Campi Diomedei. Ora è il sindaco di Foggia, Franco Landella, che replica alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle con una lunga nota sulla vicenda: “Una forza politica – si legge- dovrebbe sempre avere il coraggio delle proprie posizioni. Nasconderle non è mai una dimostrazione di serietà. Sulla vicenda dell’annullamento dell’autorizzazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Foggia e BAT per la realizzazione del Parco Archeologico Campi Diomedei, non sono io a dover chiedere scusa alla città. Né sono io a dovermi scusare con il Movimento 5 Stelle. Ho semplicemente ricordato la battaglia, pubblica e manifesta, portata avanti dal movimento di Beppe Grillo contro quest’opera. Mi aspettavo che la consigliera regionale Rosa Barone la rivendicasse invece di utilizzare come una sorta di paravento la terzietà del Direttore Generale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Gino Famiglietti, e della Soprintendente ad interim, architetto Maria Giulia Picchione.

Nel provvedimento con cui è stata annullata l’autorizzazione rilasciata nel gennaio scorso, infatti, è espressamente citata la sollecitazione operata dalle associazioni che in questi anni si sono schierate contro il progetto del Parco Archeologico Campi Diomedei, al cui fianco c’è sempre stato il Movimento 5 Stelle e la stessa consigliera regionale Rosa Barone in prima persona. Capisco che adesso che è stato raggiunto l’obiettivo di bloccare i lavori che riguardano uno dei più grandi parchi urbani del Mezzogiorno d’Italia, il Movimento 5 Stelle adotti la tecnica, tutta politicante, del gioco del cerino, collocandosi alle spalle della Soprintendenza, nella speranza che i foggiani dimentichino l’attività di interdizione portata avanti sinora, probabilmente con il solo ed unico obiettivo di impedire al sindaco in carica di inaugurare l’opera. Purtroppo, però, questo non è possibile. Chi si è impegnato politicamente contro quest’intervento di riqualificazione e di ammodernamento della città ha una precisa identità, che è doveroso ricordare alla nostra comunità.

D’altro canto, le opinabili argomentazioni sulla base delle quali è stata annullata l’autorizzazione della Soprintenenza sono esattamente le tesi che il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto, a partire dalla presunta mancata valorizzazione del Complesso Deposito Cavalli Stalloni, com’è facilmente verificabile rileggendo le cronache del recente passato.

Al contrario del Movimento 5 Stelle e della consigliera Barone, l’Amministrazione comunale ed una larghissima fetta di foggiani credono fermamente nella bontà di un progetto che, viceversa, valorizza il Complesso Deposito Cavalli Stalloni ed il suo patrimonio attraverso la definizione di percorsi dedicati all’ippoterapia e conferma la destinazione di 3,80 ettari di terreno alle attività dell’Ufficio Incremento Ippico regionale. Stessa cosa dicasi per i timori relativi alla mancanza di manutenzione del parco, assicurata per i primi due anni dall’impresa cui è stata affidata la realizzazione dell’opera e, dopo l’uscita del Comune dal cosiddetto ‘Decreto Salva Enti’, garantita dall’Ente attraverso la spesa corrente.

Circostanze, come ho già avuto modo di ricordare e ripetere più volte, valutate positivamente, all’esito di una certosina analisi dell’impianto progettuale durata oltre un anno e condotta dallo staff della Soprintendenza, alla guida della dottoressa Simonetta Bonomi che firmò il rilascio dell’autorizzazione. A loro esprimo il mio ringraziamento, personale ed istituzionale, e la mia vicinanza in questa vicenda decisamente singolare. Perché è particolarmente anomalo che chi ha disposto l’annullamento dell’autorizzazione, lo abbia fatto senza mai interfacciarsi né con la dottoressa Bonomi né con il Responsabile Unico del Procedimento della Soprintendenza, e senza mai mettere piede a Foggia per prendere direttamente visione dei luoghi interessati dal progetto. Aspetti che rafforzano la volontà del Comune di impugnare il provvedimento di annullamento dell’autorizzazione dinanzi al Tar, per far valere le nostre ragioni e difendere un percorso di cui ha fatto parte attivamente, tra gli altri, la Regione Puglia, che spero voglia e sappia essere accanto all’Amministrazione comunale in questo frangente.

Il Movimento 5 Stelle abbia il coraggio delle sue posizioni, contrarie ed ostili al Parco Archeologico Campi Diomedei, di fronte alla città. E dica ai foggiani, se ne è in grado, quali sarebbero dal suo punto di vista le modifiche di cui avrebbe bisogno il progetto, ed anche quali sarebbero i tempi necessari per operarle. La filosofia della paralisi, di cui il Movimento 5 Stelle si è goffamente fatto interprete su questioni come la Tav e la Tap, solo per fare due esempi tra i più noti, non è una opzione politica. È semplicemente una via per favorire la regressione delle comunità. Un modo di intendere la politica che non condivido e contro il quale continuerò a battermi, per la crescita e lo sviluppo di Foggia e per eliminare il degrado in cui è immersa da diversi decenni quell’area. Evidentemente lo farò su una barricata contrapposta a quella del Movimento 5 Stelle”.

 


Pubblicato il 2 Novembre 2018

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