Cultura e Spettacoli

Buondelmonte la pagò cara

Il 5 agosto 1822, a Foggia, nasceva Francesco Saverio Altamura, destinato a diventare uno tra i più apprezzati pittori italiani del suo tempo. Pur legata all’accademismo e al senso retorico della forma, limiti compensati da un buon senso della luce e del cromatismo, la pittura di Altamura lasciò spesso il segno. Se ‘Mario vincitore dei Cimbri’ (ora nella Pinacoteca di Capodimonte) è la sua opera più celebrata, il pittore pugliese si era già messo in luce due anni prima a Firenze in occasione della I Esposizione Nazionale con ‘Esequie di Buondelmonte de’ Buondelmonti’, tela ora conservata nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (sullo stesso tema Altamura sarebbe tornato in due successive occasioni, così completando un interessante trittico ; le restanti tele entrarono nella collezione del Principe Colonna di Stigliano di Napoli). Chi fu Buondelmonte de’ Buondelmonti? Nella ricca e astiosa Firenze di inizio duecento al termine di un banchetto in casa di Mazzingo Tegrimi de’ Mazzinghi, due convitati appartenenti alle più nobili e cospicue famiglie della città vennero pesantemente alle mani : Buondelmonte de’ Buondelmonti ferì Odarrigo de’ Fifanti con una coltellata al braccio.  Nel timore che la cosa potesse avere un seguito e nella necessità di tutelare l’onore comune, i famigliari dei contendenti si riunirono per ricomporre gli equilibri. L’accordo fu trovato : Buondelmonte avrebbe sposato una nipote di Odarrigo, il cui padre era il potente Lambertuccio Amidei (la parentela avrebbe sedato automaticamente ogni vendetta). Le cose si sarebbero risolte per il meglio se non si fosse messa di mezzo Gualdrada Donati, moglie di Forese Donati il Vecchio, che andò a trovare Buondelmonte, accusandolo di aver accettato il matrimonio per paura delle ritorsioni dei Fifanti e dei loro alleati, rinfacciando la poca attrattiva estetica della futura sposa e proponendogli in sposa una propria figlia, rinomata per la bellezza. Gualdrada si offrì persino di pagare la penale prevista se Buondelmonte accettava di sposarne la figlia. L’allettante proposta ebbe il suo effetto: il 10 febbraio 1216 Buondelmonte non si presentò alla chiesa di Santo Stefano dove lo attendeva la fidanzata ufficiale per celebrare il matrimonio ma se ne andò in casa Donati a contrattare le nuove nozze con Forese e Gualdrada. In casa della mancata sposa venne immediatamente convocato il consiglio di famiglia al quale presero parte tutti gli alleati degli Amidei. Che fare, riempire di bastonate l’infame Buondelmonte o procurargli in viso uno sfregio permanente? Prevalse il partito oltranzista rappresentato da Mosca de’ Lamberti il quale, ottenuta la maggioranza, pronunciò la celebre frase : ‘Cosa fatta capo ha!’. La morte di Buondelmonte fu fissata per il giorno del suo matrimonio. E così fu. La mattina di Pasqua del 1216, mentre si recava  in chiesa, Buondelmonte fu aggredito a bastonate e finito col pugnale. Il fatto provocò una gravissima spaccatura tra le famiglie fiorentine : i Lamberti, gli Amidei e i Lamberti contro i Pazzi, i Donati e i Buondelmonte. A torto o a ragione il Villani individuò nel fattaccio la nascita della futura e fatale rivalità fra Guelfi e Ghibellini.

Italo Interesse


Pubblicato il 5 Agosto 2015

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