Attentato incendiario all’abitazione del sindaco. La criminalità rialza la testa a Cerignola
Il revival degli anni ’80 si sa che è da un po’ di tempo che va di moda e che fa tendenza. Peccato però che a Cerignola, ancora una volta, si sia deciso di recuperare il peggio di quegli anni. Anni in cui la nostra città sembrava (e spesso era) “fuori controllo”, una “terra di nessuno” dove il richiamo al selvaggio “far west” risultava tutt’altro che inadeguato. Le rapine degli ultimi tempi, spesso fatte in pieno giorno ed in affollati supermercati, gli assalti ai portavalori su strada e le “operazioni di sfondamento” a danno di istituti di credito collocati al centro della città dimostrano un ritorno della recrudescenza della criminalità locale che sembrava ormai essere stata, se non superata, quantomeno “tamponata”. E invece così non è. Soprattutto alla luce di quanto accaduto nella notte tra il 25 e ed il 26, quando l’attacco è stato portato direttamente nei confronti del primo cittadino Antonio Giannatempo. Ignoti hanno bruciato il portone della sua abitazione, aprendo uno squarcio di paura in una notte che sembrava tranquilla. Certo qualcuno potrebbe pensare, e gli inquirenti non trascurano neanche questa pista, che il fuoco sia stata una “mascalzonata” di balordi in cerca di diversivi alle sonnacchiose serate invernali di Cerignola. Eppure il fatto non è da sottovalutare. Continua sull’edizione cartacea del Quotidiano di Foggia. Nelle edicole di Foggia e provincia
Pubblicato il 26 Novembre 2010