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Assurdo: chi non è iperteso cronico paga analisi e cure

Sanità in Puglia ogni giorno più appannaggio di chi può permettersi spese talvolta ingenti per prenotare una visita specialistica o un’analisi accurata, specie se si parla di modificare l’accesso al “”day service”” per l’ ipertensione. Per il consigliere regionale Cinquestelle Mario Conca, detto in poche ma chiare parole, con gli ultimi provvedimenti sul tema cura del rischio cardiovascolare, si rallenta la prevenzione. E il rischio cardiovascolare ringrazia…Insomma, secondo l’arrabbiatissimo Conca la prevenzione, per il governatore Michele Emiliano <<….è importante solo in conferenza stampa>>. E una volta spenti microfoni e cineprese e messi da parte i taccuini? <<Non solo non si fa niente di concreto, ma addirittura si riducono gli esami gratuiti, di fatto costringendo tanti pazienti a rinunciare>>, precisa il consigliere. Che poi spiega come, in seguito alla delibera di giunta con cui è stato modificato l’accesso al “day service ipertensione”, ora questo resta riservato al “follow up” (prosieguo delle cure, NdR) dei pazienti ipertesi. E cioè dei malati che hanno già un danno d’organo, mentre per quelli senza danno d’organo o di prima diagnosi è previsto il pagamento delle prestazioni. Bella roba: si risparmia sulla pelle dei tanti ipertesi pugliesi, soprattutto di quelli che adesso, con le maggiori spese a proprio carico, avranno una scusa in più per non sottoporsi ad alcuna analisi o cura clinica e specialistica per avviare un’accurata prevenzione. “L’ipertensione – spiega infatti Conca – rappresenta il primo fattore di rischio per le malattie cardiache e l’ictus, per questo è importante monitorare costantemente i pazienti ipertesi. Le buone pratiche possono ridurre i rischi e il Policlinico di Bari vanta da decenni un centro di eccellenza per l’ipertensione arteriosa, con la scuola della professoressa Pirrelli. Negli anni passati la sanità regionale ha fatto affidamento sulla corretta stratificazione del rischio cardiovascolare attraverso un’approfondita attività dedicata agli ipertesi, con o senza danno d’organo, e alla quale potevano accedere con l’esenzione anche i nuovi pazienti”. Ora in nome del risparmio la strategia della Regione è quella di rallentare la prevenzione con la conseguenza di prevedibili rinunce, di complicanze in aumento e di maggiori costi per fronteggiare patologie conclamate come gli Ictus, e in Puglia se ne contano già 5 mila ogni anno. Il rischio cardiovascolare ringrazia. Domani e dopodomani, fa sapere infine il consigliere regionale Mario Conca,  il tema sarà oggetto di un workshop dal titolo <Ipertensione & Cadiovascular Evolution 4.0>, sperando serva a far ravvedere qualcuno. In Puglia, del resto, fanno davvero spavento i tantissimi, troppi uomini, donne e adesso anche giovani che soffrono di ipertensione mentre, secondo alcuni studi, circa il 12 per cento dei pugliesi è in una condizione a rischio. Secondo alcune rilevazioni dell’Istat, infine, il 20 per cento circa dei pugliesi con più di diciotto anni non ha mai misurato la pressione; cifre e percentuali che, come detto prima, dovrebbero convincere qualche timoniere del sempre più traballante vascello sanità della Puglia, a riflettere.

Francesco De Martino


Pubblicato il 18 Gennaio 2019

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