Assessorato alla cultura: come scatenare le critiche di tutta la città
Polemiche sul bando del Comune, al netto del “modello Bologna”
Il Foggia Estate fa discutere e il bando pubblicato dall’assessorato alle politiche culturali (4 giugno, scadenza 16 giugno) provoca varie reazioni. “La Società Civile” esprime disappunto non solo per l’analogia con quello del Comune di Bologna, considerato fattore “rilevante” ma non “del tutto determinante”. Le criticità per il comitato sono altre. La prima è “non aver coinvolto chi ha specifiche competenze nel settore, in contraddizione con i propositi di confronto e di trasparenza declamati in campagna elettorale e in sede di insediamento della nuova giunta”.
Ancora più grave però, è considerato l’esiguo intervallo di apertura del bando (12 giorni – 7 giorni lavorativi – rispetto al mese e mezzo di Bologna) nonché “l’assenza di un organismo di valutazione esterno, competente e imparziale delle proposte”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Salvatore Imperio, degli Attivisti Foggiani: “Il bando doveva essere pronto per febbraio o marzo, se un’azienda deve mettere su qualcosa ci vuole tempo, e certo per queste non esiste solo Foggia. Serve una riforma strutturale del settore, un tavolo istituzionale, una consulta per la cultura, serve una visione, altrimenti ti esponi a figuracce. Le tempistiche di questo bando sono inaccettabili”.
Temi che non sono nuovi, anche la filiera culturale di Foggia aveva incalzato non solo sulla necessità di ‘partecipazione’ ma anche sulla pubblicazione.
Di fronte a questo ha trovato un’assessora dialogante, Alice Amatore animata dalla volontà “di riattivare gli organismi di stimolo e di confronto”. Fermo restando le questioni di bilancio e la copertura finanziaria relativa. Era oltre un mese fa quando si discuteva di questo, in riferimento alla scadenza per l’erogazione dei contributi entro fine marzo.
Ma torniamo al “modello Bologna”. Il Comune ha spiegato che il bando foggiano è stato rimodulato e che, nella pubblica amministrazione – questa la nota della sindaca Episcopo- “qualsiasi bando viene pubblicato in formato aperto, perché sia fruibile e accessibile a chiunque. Esistono migliaia di bandi simili in Italia, perché sono analoghe le procedure espressamente previste dalle normative vigenti e le ‘best pratictes’ possono essere condivise e circolare in maniera costruttiva”.
Va detto tuttavia che, se proprio avessero voluto essere convincenti, avrebbero potuto annunciare la rimodulazione da quello che ritengono un buon modello – emulare è cosa buona- prima di mandarlo online. C’è poi la questione della tempistica del bando bolognese.
“Lì viene pubblicato a febbraio, dando il tempo a tutti di partecipare, mentre a Foggia, per dare la possibilità agli artisti di partecipare concedono appena una decina di giorni. Alla faccia del diritto alla partecipazione”, dice Amorese.
Paola Lucino
Pubblicato il 8 Giugno 2024