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Assalto alla Np Service, c’erano 14 milioni di euro nel caveau

Una tentata rapina, quella di martedì notte al caveau della Np Service al Villaggio Artigiani di Foggia, messa a segno con un’organizzazione para-militare, disturbata però dall’intervento di una pattuglia della polizia che è riuscita a superare lo sbarramento dei mezzi incendiati posizionati in punti strategici dal commando in diverse zone della città.
La posta in gioco era alta: circa 14 milioni di euro. Tanto contenevano le casseforti dell’istituto di vigilanza.
La pattuglia, però, dopo essere riuscita a superare lo sbarramento, è giunta su viale Fortore dove ha notato due Suv parcheggiati in modo sospetto: alla vista della polizia dai mezzi sono partite raffiche di proiettili. Pochi secondi dopo e dalla stradina dove stava operando il Caterpillar – che aveva sventrato una parete della ditta di vigilanza – è uscita un’Audi. Anche da questo mezzo gli occupanti hanno iniziato a fare fuoco. I poliziotti hanno sparato a loro volta. È nato così un inseguimento prima verso la zona del carcere, poi i rapinatori hanno imboccato il tratturo Castiglione, dirigendosi verso la circonvallazione in direzione Cerignola. Qui sono riusciti a dileguarsi anche perché la pattuglia della polizia è rimasta bloccata dall’ennesimo camion messo di traverso sulla strada e dato alle fiamme.
Brutta avventura anche per tre tipografi dell’attiguo capannone a quello della Np Service, dove è allocato il “Quotidiano di Foggia”. Data l’ora, circa le 23,30, i redattori del quotidiano foggiano erano già via, a lavorare erano rimasti tre tipografi e con loro il trasportatore, lì in attesa di raccogliere e portare via i giornali destinati alle province di Foggia e di Bari.
I quattro, subito dopo l’ingresso del trasportatore nel cortile dell’azienda, si sono visti assalire da quattro individui armati di pistole e mitragliette e mascherati, entrati sulla scia del trasportatore stesso approfittando del cancello aperto.
Minacciati, i malcapitati sono stati costretti a uscire fuori dal capannone e messi in ginocchio di faccia al muro esterno, mentre dentro la rotativa continuava a stampare a pieno regime.
A detta dei quattro sequestrati, i malviventi parlavano in italiano, con accento pulito, e comunicavano con gli altri componenti della banda all’interno della Np Service, tramite radiotrasmittenti.
I tre tipografi del “Quotidiano di Foggia” più il trasportatore sono rimasti nelle mani del commando per circa venti minuti, finché non è intervenuta una volante della Polizia lungo il vialone principale del Villaggio Artigiani, all’ingresso dell’Istituto di vigilanza, che ha ingaggiato un conflitto a fuoco con i banditi.
Venti minuti di terrore per i quattro malcapitati, che fortunatamente non hanno subito grossi danni, tranne che per uno, sbattuto a terra da uno dei banditi, che ha riportato la rottura degli occhiali che indossava.
Qualche danno l’ha subito l’impianto tipografico, che lanciato a ruota libera nella stampa, durante il sequestro dei tipografi, ha riportato la lesione di alcuni rulli, costringendo per un giorno la rotativa al fermo forzato, dovuto anche alle indagini in corso. Mentre buona parte del muro di cinta dell’azienda è stato abbattuto dalle ruspe dei banditi, e i due cancelli d’ingresso sono stati manomessi e irrimediabilmente bloccati per poter consentire il vai e vieni del caterpillar cingolato dei malviventi.
Un commando para militare, dicevamo, che ha agito con l’ausilio di ricetrasmittenti, armi lunghe, molti mezzi e tanti uomini (circa venti) che “però non ha dimostrato grande organizzazione sotto il profilo delinquenziale perché hanno esagerato” è stato questo il giudizio espresso dal Questore di Foggia, Piernicola Silvis.
 “Ritengo che in questo momento  – ha continuato Silvis – la città di Foggia sia out dalle mire di questa banda che ha già colpito altrove. Foggia è una zona ad alto tasso delinquenziale, però abbiamo un sistema di controllo del territorio che funziona; uno Stato che agisce. Ho incontrato il neo sindaco Landella con cui abbiamo messo a punto tutta una serie di azioni per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica mettendo in campo anche la polizia municipale”.
“Ritengo che militarizzare la città non sia affatto una soluzione – ha concluso il questore -, i militari fanno molta scena quando vengono schierati tra le pubbliche vie con la loro mimetica; ma quando sono in servizio per la tutela dell’ordine pubblico dipendono comunque dalle forze di polizia e non possono aver operatività autonoma. Quindifarebbero scena ma non servirebbero a molto. Quello che conta in questo momento sono solo i Carabinieri e la Polizia”.


Pubblicato il 27 Giugno 2014

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