Cultura e Spettacoli

Arte, natura e storia di Conversano ricordando Oronzo Marangelli

Dopo un settantennio circa dall’ultima mia visita, Conversano mi si ripresenta, su un’altura delle Murge dominante la zona litoranea dell’Adriatico a sud di Bari, città  moderna, che si è sviluppata a ovest del nucleo medioevale, a pianta ellittica, e gelosamente conserva e cura interessanti testimonianze d’ un glorioso passato,

Sorta sul luogo dell’antichissima Norba, colonia, poi  municipio romano, Cupersanum divenne Contea di Goffredo il Normanno, passata poi a diversi potenti feudatari, tra cui i Brienne e i Lussemburgo, e infine agli Acquaviva d’Aragona,  che la tennero fino al 1801.

Per un viale a lecci e una agevole scalinata raggiungo la piazza del Castello, con a destra la Villa Garibaldi, giardino pubblico da cui la vista si estende fino al mare e a Bari. Nella piazza sorgono il monumento ai caduti della guerra 1915-18 e, a sinistra, il grande pittoresco Castello, d’origine normanna, con molteplici aggiunte e modificazioni posteriori, a pianta trapezoidale, con, all’angolo, un grosso torrione cilindrico del sec. XIV.  Facendo il giro del Castello, si vedono ancora un torrione poligonale del 1460, tre massicci torrioni quadrati dei ss. XII-XIII e qualche resto di finestre ogivali e circolari.

A destra, in piazza della Conciliazione, si apre un portale del 1710, che dà nel cortile a portico e loggia rinascimentali. L’appartamento signorile conserva in alcune sale la decorazione dei ss. XVI-XVIII; la sala dell’alcova ha un ricchissimo soffitto a stucchi e affreschi di Paolo Finoglio. Vi è  una pregevole raccolta d’arte: ceramica apula; armi; ferri battuti; frammenti di sculture;  stemmi e ritratti dei Conti di Conversano; molti quadri, per lo più di scuola napoletana del ‘600 e del ‘700. I più interessanti sono: Ester e Assuero, Salomone e la Regina di Saba, Diana e Callisto, di scuola napoletana del ‘700; quattro Episodi della Gerusalemme Liberata, di Paolo Finoglio;Bersabea al bagno, di Artemisia Gentileschi; Allegoria di Venezia, di Giovanni Busi, detto Cariani, una Madonna, icona russo-bizantina.

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Pubblicato il 7 Novembre 2012

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